Richard Gasquet assolto grazie ad un bacio alla cocaina!

Incredibile sentenza del tribunale della ITF, che ha graziato il tennista francese. Lo stesso giudice aveva condannato la Hingis a due anni di squalifica, nonostante una quantità minore di stupefacente.
Incredibile sentenza del tribunale della ITF, che ha graziato il tennista francese. Lo stesso giudice aveva condannato la Hingis a due anni di squalifica, nonostante una quantità minore di stupefacente.
LONDRA – Quanto successo tra la prova positiva del 28 marzo 2009 a Miami e l’assoluzione di due giorni fa al tribunale della Federazione Internazionale del Tennis (ITF) andrà agli annali dello sport come “Kissing-Case”. Una storia incredibile, di cui Richard Gasquet riderà ancora a lungo.
Tutto inizia a Key Biscane, quando il tennista è costretto a dare forfait per un’infiammazione alla spalla destra. Stupidamente il francese si dimentica di comunicarlo immediatamente ai responsabili del torneo. Prima si diverte nel locale notturo “SET”, dove la sera del 27 marzo c’è un concerto di Bob Sinclair. Il giorno seguente, dopo aver reso noto il suo forfait, deve sottoporsi ad un controllo antidoping.
A causa della spalla Gasquet rimane lontano dai campi per un mese, poi partecipa al torneo di Roma, dove esce già al secondo turno. Il 1° maggio all’aeroporto di Fiumicino, dove sta per prendere un volo per Parigi, gli viene comunicato al telefono che il suo test è risultato positivo e il 10 maggio la notizia diventa pubblica. Nel suo corpo sono stati trovati 151 nanogrammi di cocaina per millilitro. La Federazione Internazionale lo squalifica provvisoriamente per 12 mesi. Il tennista afferma la sua innocenza.
Il 29 e il 30 giugno Gasquet, il suo consulente legale e il suo medico rilasciano una dichiarazione ai tre avvocati del tribunale del Tribunale Antidoping, su come la cocaina sia finita nel corpo del francese: durante la serata nel locale notturno avrebbe baciato Pamela, una ragazza conosciuta per caso ballando. E come si è soliti fare in queste situazioni, il giocatore ha contato bene: “Ci sono stati sette baci, tutti lunghi tra i cinque e i sette secondi”.
Nel frattempo Pamela sarebbe andata in bagno, probabilmente a rifarsi il trucco. Perché sarebbe stata lei prendere la cocaina, secondo Gasquet, e gli avrebbe trasmesso la sostanza baciandolo. Durante le indagini la ragazza nega di avere assunto stupefacenti, ma la sua amica Francesca, con lei quella sera, farebbe uso regolare di cocaina.
Il 15 luglio il tribunale pubblica il suo verdetto in 38 pagine. Conclusione: la probabilità che Pamela avesse assunto la cocaina è grande e quindi la spiegazione del tennista è in un qualche modo plausibile. Il tribunale ritiene che Gasquet sia una persona “timida, riservata, sincera e integra con un buon carattere”, in ogni caso non un bugiardo o un drogato. Inoltre la quantità di sostanza rilevata è molto piccola, paragonabile a un chicco di sale, per cui una squalifica di un anno è troppo esagerata, bastano due mesi e mezzo.
In poche parole da questa settimana il numero 32 mondiale può di nuovo giocare e gli vengono resi i 37'500 euro di premi e i 100 punti ATP guadagnati nei tornei di Barcellona e Roma prima della squalifica.
Sentendo la storia di Gasquet, riaffiora subito alla memoria il caso Hingis e diventa palese la diversità di trattamento, oltretutto arrivata dallo stesso giudice. La svizzera fu testata positiva alla cocaina il 29 giugno del 2007 a Wimbledon, tuttavia con una quantità ancora inferiore rispetto a quella del francese (42 ng/ml). Fino ad oggi Martina Hingis si è sempre dichiarata innocente, ma fu squalificata per due anni e di conseguenza appese la racchetta al chiodo. La tennista dovette ripagare 212'000 franchi di premi vinti e ancora adesso è esclusa da tutti i tornei e le manifestazioni del mondo.
Foto d'apertura: Keystone/Walter Bieri








