Noi ragazzi di Radioimmaginaria vi racconteremo l'Eurovision


Basilea si trasforma nel cuore pulsante dell’Eurovision, tra musica, curiosità e racconti inediti di un gruppo di adolescenti
Basilea si trasforma nel cuore pulsante dell’Eurovision, tra musica, curiosità e racconti inediti di un gruppo di adolescenti
BASILEA - Da ieri, domenica, Basilea è sotto i riflettori internazionali. L'edizione dell'Eurovision Song Contest sta catalizzando l'attenzione anche di chi solitamente non segue in maniera attenta la manifestazione. Per Basilea è un bel colpo sotto tutti i punti di vista, da quello turistico a quello economico. Centinaia di giornalisti e addetti ai lavori, nonché appassionati di musica e dell'evento, stanno raggiungendo in queste ore la città renana.
Ci saremo anche noi di tio.ch e 20minuti, ovviamente. E lo faremo con le nostre forze e con quelle dei ragazzi di Radioimmaginaria, il primo media in Europa diretto e condotto da una rete di adolescenti che racconta il mondo dal proprio punto di vista. Un vero e proprio canale mediatico in cui gli adolescenti contribuiscono con le proprie idee alla realizzazione di contenuti giornalistici e che si propone di essere un ponte generazionale tra ragazzi e adulti.
I ragazzi di Radioimmaginaria realizzeranno per noi contributi video e articoli che potrete leggere e vedere sia sul nostro portale che sui nostri Canali social, e o anche sul sito di Radioimmaginaria. Racconteremo tutto quello che ruota attorno alla manifestazione, non solo per quanto riguarda la musica, la gara e i cantanti, ma anche tutto quel microcosmo di curiosità che ruota attorno all'evento.... perché si sa, l’Eurovision non è solo una competizione canora, ma è una vera e propria dichiarazione d’amore per l’Europa multiculturale.
Lo dimostrano i concorrenti: dal flamenco elettronico della Spagna ai sussurri nordici dell’Islanda, fino al reggaeton dei Paesi Bassi. Vi racconteremo lo spirito di condivisione, perché in un’epoca spesso segnata da tensioni, l’Eurovision è uno spazio in cui l’identità si celebra senza escludere nessuno. Dove il kitsch convive col capolavoro. Dove persino le canzoni meno intonate riescono, in qualche modo, a farci sentire parte di qualcosa di grande.