Roche: passi in avanti per il trattamento del Parkinson

Nonostante un insuccesso nella fase intermedia, la casa farmaceutica renana rilancia la sperimentazione su prasinezumab
BASILEA - Il colosso farmaceutico Roche è pronto ad avviare uno studio clinico sul suo trattamento sperimentale prasinezumab per il morbo di Parkinson, nonostante una battuta d'arresto nella fase intermedia a fine 2024.
"Siamo incoraggiati dai segnali di efficacia osservati in due programmi di fase II e nelle loro estensioni in label aperto", spiega il Chief Medical Officer Levi Garraway, citato in un comunicato odierno.
Lo scorso dicembre Roche ha riconosciuto il fallimento dello studio denominato Padova, dove non erano stati raggiunti i criteri primari di rallentamento della degradazione delle funzioni motorie. All'epoca, l'azienda renana aveva sottolineato l'intenzione di riesaminare i dettagli della ricerca e aveva già in programma di contattare le autorità sanitarie per determinare il futuro della sostanza.
Ai due programmi clinici di fase II per il prasinezumab prendono parte oltre 900 pazienti, di cui più di 750 sono ancora in fase di monitoraggio. Il principio attivo è entrato nell'incubatore di Roche nel 2013 grazie a un accordo di licenza con l'azienda irlandese Prothena Biosciences.
In un comunicato separato, Prothena Biosciences sottolinea di aver già ricevuto 135 milioni di dollari nell'ambito di questo accordo e prevede di ricevere ulteriori pagamenti addizionali fino a 620 milioni di dollari, oltre a commissioni superiori al 10% su tutte le vendite.