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SVIZZERA«I mancati versamenti della BNS? Una decisione incomprensibile»

12.01.23 - 11:59
È quanto sostengono, in una presa di posizione, gli economisti dell'osservatorio della Banca nazionale svizzera
Depositphotos
Fonte ats
«I mancati versamenti della BNS? Una decisione incomprensibile»
È quanto sostengono, in una presa di posizione, gli economisti dell'osservatorio della Banca nazionale svizzera

ZURIGO - Incomprensibile: così viene giudicata la decisione della Banca nazionale svizzera (BNS) di rinunciare ai versamenti a Confederazione e cantoni per l'esercizio 2022 da parte del gruppo di economisti che agisce con il nome di SNB-Observatory (osservatorio della BNS).

In una dettagliata presa di posizione pubblicata oggi gli esperti sostengono che persino la distribuzione dell'importo massimo di 6 miliardi di franchi agli enti pubblici non farebbe «alcuna differenza significativa». Va infatti ricordato che alla fine dell'anno il capitale proprio dell'istituto si è ridotto da circa 200 a 66 miliardi di franchi, sulla scia della perdita record di 132 miliardi subita nell'esercizio.

Inoltre la BNS non utilizza i suoi accantonamenti per investimenti esteri, pari a quasi 96 miliardi per la fine del 2021, per assorbire la sua perdita in valuta estera di 132 miliardi. La decisione solleva la questione dello scopo di queste riserve, secondo il rapporto. Nonostante la perdita la BNS ha anche annunciato di voler aumentare gli accantonamenti per le riserve valutarie di 9,6 miliardi. «Questa politica è priva di qualsiasi logica economica e finanziaria», sostengono gli autori dell'analisi.

Di conseguenza le perdite elevate vengono compensate con la riserva di distribuzione, che passa così da 102 miliardi dell'anno precedente a -39 miliardi. Ciò rende probabile che anche l'anno prossimo non ci sarà alcuna elargizione a Confederazione e cantoni, afferma l'osservatorio della BNS.

Per gli economisti in questione la forte perdita annuale riflette di per sé i rischi di un «bilancio enorme». Nelle annate positive questo significa grandi profitti e nelle annate negative elevati disavanzi. Gli esperti riconoscono peraltro che la BNS ha permesso l'apprezzamento del franco perché ha riconosciuto l'aumento dell'inflazione prima di altre banche centrali. «È rassicurante notare che la BNS si è concentrata sulla stabilità dei prezzi e non sulla redditività», si legge nel rapporto.

Dell'osservatorio fanno parte Yvan Lengwiler, professore all'Università di Basilea, ex consulente della BNS ed ex membro della Finma, l'Autorità federale di vigilanza sui mercati finanziari, il professore emerito ginevrino Charles Wyplosz, nonché Stefan Gerlach, capoeconomista della banca privata EFG (quella che sei anni or sono ha rilevato la luganese BSI) nonché ex vicegovernatore della banca centrale irlandese.

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COMMENTI
 

Mox 1 anno fa su tio
"Anche quest'anno la Banca Nazionale Svizzera (quotata in Borsa, SNBN.SW) trucca il bilancio: sarebbero 132 i miliardi di franchi svizzeri portati a perdita dalla BNS, una ovvia assurdità calcolando che essa crea franchi dal nulla. La privata "Banca Nazionale Svizzera" non contabilizza il denaro creato come entrata in bilancio. In questo modo, il falso passivo di 132 miliardi equivale a 15.172 franchi a testa rubati ad ogni cittadino svizzero. Senza contare il signoraggio guadagnato e non dichiarato, e quindi rubato, per il totale della creazione di moneta dalla nascita della banca stessa. Una cifra immensa..." Ma il cittadino medio pensa ad altro e i politici se ne fregano.

Lux Von Alchemy 1 anno fa su tio
Se lo hanno detto gli “esperti” che fan parte (come ingredienti) della medesima zuppa, allora è confusione vera. Deve o non deve la BNS distribuire fondi a Cantoni e Confederazione, in base ai propri regolamenti? E se ha sbagliato, quale ente superiore la spingerà a farlo? Esatto..
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