Cerca e trova immobili

SVIZZERAIl Covid spinge la mobilità elettrica

19.10.20 - 09:22
A fine agosto il numero di veicoli elettrici fra le nuove immatricolazioni era del 10,5%. Lo rivela uno studio del TCS
Depositphotos (archivio)
Fonte ATS
Il Covid spinge la mobilità elettrica
A fine agosto il numero di veicoli elettrici fra le nuove immatricolazioni era del 10,5%. Lo rivela uno studio del TCS

BERNA - La mobilità elettrica è in continuo aumento. Oltre a considerazioni climatiche, anche la crisi del coronavirus ha incentivato la diffusione di questo tipo di veicoli. È quanto dimostra il barometro dell'elettromobilità, ossia lo studio annuale del TCS su questo tema, realizzato in collaborazione con l'istituto gfs.bern. Il costo elevato e una rete di colonnine di ricarica esigua rimangono i principali ostacoli all'acquisto di una e-vettura.

Alla fine di agosto, il numero di veicoli elettrici fra le nuove immatricolazioni era del 10,5%, mentre due anni prima era soltanto del 2,8% (fonte: UFEN). Quasi una persona su dieci afferma di voler probabilmente acquistare una vettura elettrica nei prossimi tre anni. Complessivamente, il 44% è disposto a comperare un veicolo di questo tipo nei prossimi quattro anni o più. Ciò significa che una percentuale pari al 53% degli Svizzeri pensa di spostarsi in futuro con un'automobile a propulsione elettrica.

Crisi coronavirus funge da stimolatore - L'attuale crisi del coronavirus spinge la popolazione a ripensare numerosi aspetti della propria vita e influisce pure sul suo comportamento in fatto di mobilità, precisa una nota odierna del Touring Club Svizzero. Nel 2020, rispetto all'anno precedente, l'automobile ha così guadagnato terreno quale mezzo di trasporto principale (+5%), mentre l'importanza dei trasporti pubblici è diminuita (-3%). L'abbinamento tra desiderio di sicurezza (trasporto individuale) e sostenibilità (protezione dell'ambiente) favorisce la diffusione della mobilità elettrica.

Solo il futuro potrà confermare se si tratta di una tendenza passeggera o di un cambiamento di comportamento a lungo termine. Stando al TCS, dallo studio si possono trarre le seguenti conclusioni: da un lato, l'importanza dell'automobile all'interno del sistema dei trasporti e, dall'altro, i vantaggi che porta un'ampia offerta in fatto di mobilità.

Ambiente e denaro - Quest'anno i temi dell'ecologia e sostenibilità hanno spesso animato i dibattiti pubblici, in particolare in seguito alle manifestazioni dei giovani a favore dell'ambiente. Per la maggior parte delle persone, la motivazione principale per l'acquisto di un veicolo elettrico è dovuto a preoccupazioni legate al clima, seguono la fiducia nella tecnologia e, in modo crescente, anche considerazioni d'ordine finanziario.

Tuttavia la messa a disposizione di un'infrastruttura di ricarica utilizzabile e accessibile, in particolare a domicilio e sul posto di lavoro, e la praticità del suo utilizzo restano sfide fondamentali verso il successo dell'espansione della mobilità elettrica. Un ulteriore e importante ostacolo, citato nello studio 2020, è ancora l'elevato costo d'acquisto dei veicoli elettrici.

I risultati del barometro TCS sulla mobilità elettrica si basano su un sondaggio, realizzato in tutta la Svizzera tra il 18 e il 20 agosto scorso, su 1001 residenti di almeno 18 anni. I partecipanti sono stati reclutati in seno al campione online polittrends.ch dell'istituto di ricerca gfs.bern.

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
COMMENTI
 

pillola rossa 3 anni fa su tio
Non avrai altro virus all'infuori di me e rispetterai i miei comandamenti, altrimenti la sventura cadrà su di te e sulle generazioni future...

Don Quijote 3 anni fa su tio
Ma per favore, il covid c'entra con l'acquisto delle auto elettriche come i cavoli a merenda! Forse ha fatto di più quella pubblicità che, con una lunga filastrocca elenca i proverbiali pregi del motore elettrico, ovviamente omettendo che il pieno lo si fa con l'energia prodotta nel 90% dei casi da centrali nucleari e a carbone (media mondiale). Quando le batterie saranno performanti, la voglio anch'io, almeno non regaliamo indotto economico ai paesi produttori di petrolio.

seo56 3 anni fa su tio
Ma anche no!
NOTIZIE PIÙ LETTE