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Nei forzieri, sempre più oro. E meno dollari

Cresce la corsa all’oro tra le banche centrali, in un «contesto di incertezza geopolitica ed economica»
Imago
Fonte Reuters / WGC
Nei forzieri, sempre più oro. E meno dollari
Cresce la corsa all’oro tra le banche centrali, in un «contesto di incertezza geopolitica ed economica»

LUGANO - «La performance dell'oro in periodi di crisi, la diversificazione del portafoglio e la copertura dall'inflazione», sono alla base della corsa all'oro da qui ai prossimi anni da parte delle banche centrali. Secondo un'indagine del World Gold Council (WGC) - associazione industriale delle principali aziende minerarie aurifere -, gli istituti centrali a livello globale prevedono un aumento della proporzione di oro nelle loro riserve nei prossimi cinque anni, mentre al contempo si aspettano una riduzione delle riserve in dollari.

Questo in estrema sintesi quanto Reuters rende noto, aggiungendo che negli ultimi tre anni, la richiesta di oro da parte delle banche centrali è aumentata notevolmente, malgrado l'incremento dei prezzi abbia toccato nuovi massimi, uno dopo l'altro. Ad aprile - lo ricordiamo - il metallo prezioso ha raggiunto il valore record di 3.500,05 dollari l'oncia, con un aumento del 95% da febbraio 2022, momento in cui la Russia ha iniziato la sua "operazione speciale" con l'invasione dell'Ucraina.

Cosa dicono gli intervistati - Tornando invece al sondaggio, un totale di settantatré banche centrali ha partecipato e risposto alle domande del WGC, tra il 25 febbraio e il 20 maggio. Ebbene, prosegue Reuters, il 76% di queste prevede di incrementare le proprie riserve auree nel corso dei prossimi cinque anni, era solo il 69% lo scorso anno. E ancora, quasi i tre quarti degli intervistati si aspettano che, al contrario, le riserve in dollari delle banche centrali diminuiranno nei prossimi cinque anni, dato in aumento rispetto al 62% dell'anno scorso.

Di che quantitativi stiamo parlando? I forzieri delle "central banks" - sempre secondo quanto affermato dal World Gold Council (WGC) - in ciascuno degli ultimi tre anni hanno aumentato la quantità di oro oltre le 1.000 tonnellate annue, un volume notevolmente più alto rispetto alle 400-500 tonnellate di media registrate nel decennio precedente. E nei prossimi 12 mesi, per il 95% degli intervistati, il trend proseguirà.

A rendere ancor più incandescente una rinnovata "febbre dell'oro" è il «contesto di incertezza geopolitica ed economica», come facilmente intuibile.


La quotazione oggi - Prezzo dell'oro poco mosso questa mattina sui mercati delle materie prime: il metallo prezioso con consegna immediata è scambiato a 3391,22 dollari, con un avanzamento dello 0,18%, mentre l'oro con consegna ad agosto (Comex) passa di mano a 3410,10 dollari, in calo dello 0,21%. (Ats)


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