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ITALIALa carica dei 500mila: guardavano Sky senza pagare il servizio

26.01.22 - 20:00
Smantellata un'organizzazione dedita alla diffusione illegale via internet dei segnali criptati delle PayTv
Guardia di Finanza
La carica dei 500mila: guardavano Sky senza pagare il servizio
Smantellata un'organizzazione dedita alla diffusione illegale via internet dei segnali criptati delle PayTv

MILANO - In più di mezzo milione avevano accesso alla piattaforma televisiva Sky, ma nessuno di loro pagavano il servizio. Al contrario, avevano accesso a piattaforme digitali che consentivano la fruizione illegale di contenuti televisivi tramite il sistema Internet Protocol TeleVision (Iptv). Perquisite venti abitazioni.

Se stasera avevano in programma di guardarsi Italia's Got Talent, quando accenderanno la tv saranno un po' delusi. Già perché questa mattina la Procura della Repubblica di Milano ha fatto scattare una vasta operazione nella penisola che ha comportato venti perquisizioni e 500mila abbonamenti abusivi annullati. In particolare, come riporta una nota, i Reparti della Guardia di Finanza «hanno portato allo smantellamento di una complessa infrastruttura tecnologica, operante a livello nazionale, responsabile della diffusione illegale via internet dei segnali criptati delle PayTV».

Le venti persone che si sono viste alla porta gli agenti in divisa sono indagate per aver violato la Legge sul diritto d'autore. Queste sono residenti in Toscana, Emilia-Romagna, Campania e Calabria. Sempre nella nota della Guardia di Finanza di Milano si legge che «in Campania è stato individuato l’amministratore di una struttura denominata CyberGroup, molto nota nel “mondo” della pirateria: si tratta di un vero e proprio Internet Service Provider i cui server consentivano di far funzionare diverse IPTV illegali; nella stessa regione operava anche un ulteriore soggetto, deputato al procacciamento e alla gestione dei pagamenti relativi agli abbonamenti pirata al servizio Sky, destinati ad alimentare i flussi finanziari illeciti».

La persona indagata in Toscana aveva 50 dispositivi mobili grazie a cui distribuiva illegalmente contenuti audiovisivi del palinsesto Sky, «permettendone così la visione agli utenti, senza il pagamento del canone dovuto».

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