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GUERRA IN UCRAINA

«Le nostre richieste per la pace?» Il Cremlino non fa passi indietro

La posizione di Mosca resta «invariata, ed è stata espressa il 14 giugno 2024»: ritiro delle truppe ucraine dalle regioni occupate e rinunvia di Kiev alla NATO
AFP
Fonte ats
«Le nostre richieste per la pace?» Il Cremlino non fa passi indietro
La posizione di Mosca resta «invariata, ed è stata espressa il 14 giugno 2024»: ritiro delle truppe ucraine dalle regioni occupate e rinunvia di Kiev alla NATO

MOSCA - La «posizione di principio» della Russia per la pace in Ucraina rimane «invariata» rispetto a quello che ha annunciato lo scorso anno il presidente Vladimir Putin. Quindi, ritiro delle truppe ucraine dalle quattro regioni rivendicate da Mosca (Donetsk, Lugansk, Zaporizhzhia e Kherson) e rinuncia di Kiev a entrare nella NATO. Lo ha detto il vicedirettore del Dipartimento informazione e stampa del ministero degli esteri Alexei Fadeyev, citato dall'agenzia Tass.

«La posizione della Russia è invariata, ed è stata espressa il 14 giugno 2024», ha detto il diplomatico ricordando un discorso di Putin al ministero degli esteri.

«L'organizzazione territoriale della Federazione Russa è sancita nella Costituzione del nostro paese», ha sottolineato Fadeyev, riferendosi al riconoscimento di Mosca delle quattro regioni ucraine come parte integrante del territorio nazionale russo. Il diplomatico rispondeva in particolare a una domanda sui possibili «scambi di territori» a cui ha accennato il presidente americano Donald Trump.

«Pertanto, per quanto riguarda gli obiettivi della delegazione russa nei negoziati in Alaska, essi sono dettati esclusivamente dagli interessi nazionali», ha aggiunto il diplomatico.

Fadeyev, citato dall'agenzia Ria Novosti. Ha anche sostenuto che l'Unione europea sta cercando di «sabotare» gli sforzi di pace della Russia e degli USA. In relazione alle consultazioni odierne del presidente ucraino Volodymyr Zelensky con i leader europei e il presidente americano Donald Trump, che Putin vedrà venerdì, Fadeyev ha affermato che «consideriamo le consultazioni richieste dagli europei come un'azione insignificante dal punto di vista politico e pratico».

«A parole - ha aggiunto - sostengono gli sforzi diplomatici di Washington e Mosca per risolvere la crisi riguardante l'Ucraina, ma in realtà l'Unione europea li sta sabotando». Secondo il rappresentante del ministero degli esteri «la retorica dell'UE sul presunto sostegno per trovare vie per risolvere pacificamente» il conflitto è solo un tentativo di «complicare il processo».

«Comunque - ha detto ancora Fadeyev - monitoreremo le azioni dei paesi europei in relazione al prossimo vertice russo-americano e ci aspettiamo che non vengano fatti passi che ostacolino la sua tenuta e il raggiungimento di accordi costruttivi».

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