Gli exit poll incoronano per la settima volta Lukashenko

Il presidente bielorusso in carica verrebbe rieletto con l'87,6% dei voti.
MINSK - Secondo un primo exit poll, il presidente bielorusso Alexander Lukashenko è stato rieletto con l'87,6% dei voti. Lo riferisce l'agenzia russa Tass. Da 30 anni al potere, era in lizza con altri quattro candidati ma, dopo una dura repressione di ogni forma d'opposizione, la sua rielezione era data come scontata.
Le operazioni di voto nei 5.300 seggi sparsi per il Paese si sono concluse alle 20 ora locale (le 18 ora svizzera). Secondo la commissione elettorale centrale, la partecipazione aveva già raggiunto l'81,5% due ore prima della fine delle operazioni. Secondo la stessa fonte, il 41,81% degli elettori avevano già espresso la loro preferenza durante le operazioni di voto anticipate svoltesi dal 21 al 25 gennaio.
Per Lukashenko si tratta del settimo mandato quinquennale consecutivo alla guida dell'ex repubblica sovietica confinante con l'Unione Europea, l'Ucraina e la Russia.
I suoi detrattori e le organizzazioni non governative (ONG) per i diritti umani hanno però già definito le elezioni «una farsa» e i membri del Parlamento europeo hanno chiesto che i risultati non vengano riconosciuti, soprattutto perché le precedenti elezioni del 2020 sono state seguite da una spietata repressione di un movimento di protesta senza precedenti.
«Siamo una democrazia solida»
«Abbiamo una democrazia salda in Bielorussia. Non facciamo pressione su nessuno e non mettiamo a tacere nessuno», aveva da parte sua affermato Lukashenko dopo aver votato a Minsk.
Secondo quanto riportato dal canale First Information TV, citato da Interfax, Lukashenko aveva poi aggiunto che «siamo pronti a dialogare con l'Unione europea. Anche con coloro che hanno perseguito una politica aggressiva contro di noi». Minsk non ha mai rinunciato alle relazioni con l'Occidente, «in particolare con la Germania».
Rinnovo generazionale
Questa (scontatissima) vittoria potrebbe però essere l'ultima per Lukashenko che ha 70 anni, problemi di salute, e di recente ha iniziato a parlare della necessità di un rinnovo generazionale della classe politica del paese.
Gli scenari futuri, ben oltre il voto di oggi, sono il passaggio di poteri a uno dei figli, notoriamente al più giovane e preferito, Nikolai, chiamato Kolya, che ora ha 20 anni, o al Consiglio di sicurezza dell'Assemblea di tutti i popoli della Bielorussia, organismo ora presieduto da Lukashenko e a cui è stato dato status costituzionale dal 2022.
Uscendo dal seggio, il settantenne ha però affermato oggi che Nikolai «non contempla nemmeno nel suo peggiore incubo» di diventare presidente e «nessuno dei miei figli» lo vorrebbe.


