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SIRIA

Il capo dei ribelli: «Uno Stato islamico in Siria? Deciderà il popolo»

Ci si interroga sul futuro della Siria senza Assad. Le risposte di Al-Jolani al al Tg1 Rai.
Keystone
Fonte ats ans
Il capo dei ribelli: «Uno Stato islamico in Siria? Deciderà il popolo»
Ci si interroga sul futuro della Siria senza Assad. Le risposte di Al-Jolani al al Tg1 Rai.
DAMASCO - Al-Jolani, il capo dei ribelli che hanno deposto Assad, afferma in un'intervista al Tg1 della Rai che «sarà il popolo siriano a decidere del suo futuro», rispondendo ad una domanda sulla possibilità di creare «uno Stato islamico» in S...

DAMASCO - Al-Jolani, il capo dei ribelli che hanno deposto Assad, afferma in un'intervista al Tg1 della Rai che «sarà il popolo siriano a decidere del suo futuro», rispondendo ad una domanda sulla possibilità di creare «uno Stato islamico» in Siria.

«Innanzitutto è una scelta del popolo come deve essere lo Stato. Una scelta del popolo e assolutamente non di Paesi stranieri. Ogni popolo è libero di decidere del suo Stato», ha detto Jolani.

«Ora noi siamo ancora una fase di passaggio dei poteri, poi passeremo a una seconda fase che riguarderà il Congresso nazionale generale - spiega ancora Jolani al Tg1 -. Nell'ambito del Congresso verranno create delle commissioni costituzionali con degli esperti che decideranno la giurisdizione del Paese e che forma avrà lo Stato. Dopodiché sarà sottoposto al giudizio del popolo. In seguito la Siria farà in modo che vengano garantite le condizioni per procedere a elezioni politiche».

«Elezioni dopo il nuovo censimento»

«La Siria ha bisogno di un nuovo censimento», ha affermato al-Jolani nell'intervista esclusiva. «Quando questo censimento sarà completato, saremo in grado di procedere alle elezioni. Questa è la strada da seguire».

«Come voi sapete quasi la metà della popolazione siriana vive all'estero e la maggior parte di chi è all'estero non ha legami giuridici con la madrepatria perchè il regime precedente negava questa possibilità. Non permetteva di ottenere il passaporto e tutto quello che riguarda nascita e registrazioni», ha detto all'inviato del Tg1 Leonardo Zellino.

«Quando il ministero degli Esteri inizierà a lavorare, avrà bisogno di tempo per poter contattare la comunità siriana che vive all'estero», ha aggiunto.

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