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ISRAELE

Il partito "Blu-Bianco" è per la separazione dai palestinesi

Il gruppo precede il Likud di Benyamin Netanyahu nei sondaggi condotti in vista del voto del 9 aprile
Keystone
Il partito "Blu-Bianco" è per la separazione dai palestinesi
Il gruppo precede il Likud di Benyamin Netanyahu nei sondaggi condotti in vista del voto del 9 aprile
TEL AVIV - Il partito centrista "Blu-Bianco" dell'ex generale Benny Gantz - che nei sondaggi condotti in vista del voto del 9 aprile precede il Likud di Benyamin Netanyahu - è determinato ad agire per una separazione fra gli israeliani ed...

TEL AVIV - Il partito centrista "Blu-Bianco" dell'ex generale Benny Gantz - che nei sondaggi condotti in vista del voto del 9 aprile precede il Likud di Benyamin Netanyahu - è determinato ad agire per una separazione fra gli israeliani ed i palestinesi. Lo afferma la sua piattaforma elettorale, divulgata oggi alla stampa.

«Avvieremo una conferma regionale - si legge nel testo - con gli Stati arabi desiderosi di stabilità ed intensificheremo il processo di separazione dai palestinesi, pur riaffermando il nostro impegno irrinunciabile a difendere le necessità di sicurezza di Israele e la libertà di manovra delle nostre forze armate».

«Non ci sarà un altro disimpegno» aggiunge il partito Blu-Bianco riferendosi al ritiro unilaterale condotto da Israele a Gaza nel 2005. «Ogni decisione diplomatica di portata storica necessiterà o una maggioranza speciale alla Knesset oppure un referendum».

In questo testo non si fa menzione di uno Stato palestinese indipendente accanto ad Israele.

I dirigenti del partito 'Blu-bianco' - oltre a Gantz l'ex ministro della difesa Moshe Yaalon, l'ex capo di stato maggiore Gaby Ashkenazi ed il leader centrista Yair Lapid - scrivono anche: «Cesseremo di inoltrare fondi 'di protezione' a Hamas a Gaza, allontaneremo l'Iran dai nostri confini e torneremo ad applicare la politica di ambiguità militare, che è una componente fondamentale della nostra sicurezza», ossia Israele manterrà un totale riserbo sulle sue attività militari nella regione.

«Rafforzeremo le zone omogenee di insediamento ebraico in Cisgiordania - aggiungono - e consentiremo ad ogni cittadino israeliano di svolgere una vita normale, ovunque esso risieda. La valle del Giordano - precisano - rappresenterà il nostro confine orientale di difesa. La Gerusalemme riunificata resterà la nostra capitale eterna».

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