Attacco USA, c'è già la risposta multipla dell'Iran


Missili iraniani contro basi americane in Qatar e colpi di mortaio su una base Usa in Siria. Allerta anche in Iraq
Missili iraniani contro basi americane in Qatar e colpi di mortaio su una base Usa in Siria. Allerta anche in Iraq
TEHERAN - L'Iran ha iniziato l'operazione di rappresaglia - denominata "Benedizione della Vittoria" - contro la base americana di Al Udeid alle porte di Doha, in Qatar. Lo conferma la tv di Stato iraniana citata dalla Tass. Il governo del Qatar, intanto, ha riferito che l'attacco iraniano è stato intercettato e che non ci sono né morti né feriti, stando alla Cnn. Confermato poi anche dall'amministrazione americana.
Un alto funzionario della Casa Bianca ha confermato che gli Stati Uniti erano a conoscenza di un potenziale attacco dell'Iran contro la base aerea di Al Udeid in Qatar, secondo quanto riferito dal New York Times.
Iran: «Missili contro Usa, non contro il fraterno amico Qatar» - Nel frattempo, il Consiglio di Sicurezza dell'Iran ha dichiarato oggi che «le forze armate iraniane hanno sferrato attacchi contro la base statunitense in Qatar in rappresaglia per l'aggressivo e insolente attacco statunitense ai nostri siti nucleari».
«La base statunitense è lontana dalle aree urbane e residenziali del Qatar», ha affermato, aggiungendo che «l'azione non ha messo in pericolo il fraterno e amichevole Paese del Qatar e il suo nobile popolo, e l'Iran è ancora impegnato a preservare e proseguire i calorosi e storici legami con il Qatar». E sostenendo che «il numero di missili utilizzati dall'Iran nel suo attacco è stato lo stesso delle bombe utilizzate dagli americani nel loro attacco ai nostri impianti nucleari».

Colpi di mortaio su base Usa - Anche una base statunitense in Siria sarebbe stata attaccata con colpi di mortaio, secondo quanto riferisce l'agenzia iraniana Mehr citando fonti informate. Le stesse fonti riferiscono che si tratta di una base in un'area nella provincia occidentale di Hasakah. In seguito all'attacco sono state adottate rigide misure di sicurezza all'ingresso principale.
Missili in Iraq - Axios riferisce inoltre, citando un funzionario israeliano, che l'Iran ha lanciato un missile anche verso una base americana in Iraq. Alla base americana di Ain al-Asad, in Iraq, è stato attivato il sistema di difesa aerea, riporta Reuters citando fonti militari.
Nella regione 40 mila soldati Usa - Nei giorni scorsi, come risulta da varie immagini satellitari, decine di aerei da guerra americani sono spariti dalla base aerea di Al Udeid, alle porte di Doha, in Qatar, il quartier generale avanzato del Comando Centrale dell'esercito statunitense. Di solito, la base è piena di aerei da trasporto, jet da combattimento e droni. Si tratterebbe di una mossa per evitare che gli aerei siano distrutti in caso di attacco, come avvenuto oggi, in una regione dove gli Usa hanno 40 mila soldati.
L'imprevedibile dietro l'angolo - Secondo fonti citate dalla Cnn, il tycoon non vuole un maggior coinvolgimento militare in Medio Oriente dopo la ritorsione dell'Iran. Ma l'imprevedibile resta comunque dietro l'angolo. La galassia delle milizie filo-Teheran disseminate in Medio Oriente potrebbero essere meno propense a chiuderla qui. E resta massima l'allerta per la possibilità di attacchi da parte delle "cellule dormienti" della Repubblica Islamica in territorio americano.
Si cerca successore di Khamenei - Da parte sua, l'Iran della propaganda proverà a massimizzare il profitto di una vendetta che ha soprattutto l'obiettivo di far respirare il regime, messo sotto scacco dall'offensiva israeliana e il malcontento popolare. Rintanato e sorvegliato h24 dalle forze speciali Vali-ye Amr delle Guardie Rivoluzionarie, Ali Khamenei è tornato a parlare sui social, promettendo che "continuerà la punizione" contro Israele, con cui intanto la guerra continua.
Ma nel frattempo, il tempo stringe per la ricerca di un successore: stando alla Reuters online, che cita fonti interne a conoscenza dei colloqui, la commissione nominata dallo stesso ayatollah due anni fa per identificare il suo sostituto ha accelerato il suo lavoro. L'obiettivo è evitare l'instabilità e dare continuità al regime nel caso in cui Khamenei venisse ucciso, in un establishment iraniano più diviso che mai.