La presidente Vjosa Osmani teme che sia stata «avviata un'operazione segreta» per condurre un attacco ibrido contro il Kovoso
BELGRADO - La presidente del Kosovo Vjosa Osmani ha accusato l'organizzazione di mercenari russi Wagner di «aiutare la Serbia a preparare un possibile attacco armato alla popolazione di etnia albanese in Kosovo».
«I mercenari del famigerato gruppo russo Wagner lavorano con le formazioni paramilitari serbe nel contrabbando di armi e di uniformi militari senza alcun contrassegno in Kosovo», ha detto Osmani in dichiarazioni al quotidiano londinese Telegraph, riprese dalla stampa a Belgrado.
A suo dire, sarebbe stata avviata una «operazione segreta con l'obiettivo di porre le basi per un potenziale attacco ibrido della Serbia sul territorio del Kosovo».
Secondo la presidente, Belgrado insieme al gruppo Wagner cerca costantemente di alimentare tensioni nell'intera regione, con il contrabbando di armi in Kosovo che dura da almeno sei mesi. «Ciò ricorda quanto fatto dal (presidente russo Vladimir) Putin nel 2014 in Crimea, quando prima strumentalizzò i russi che là vivevano», per inviare poi «gruppi paramilitari».
La Serbia ha negato a più riprese un ruolo delle formazioni di Wagner negli ultimi eventi ad alta tensione nel nord del Kosovo, smentendo al tempo stesso che il gruppo paramilitare russo abbia una propria filiale a Belgrado, come sostenuto da vari media.