Irruzione nelle case private per scovare i positivi: le autorità si scusano

Serrature distrutte, porte sfondate: il comportamento dei funzionari immortalato sui social network
GUANGZHOU - Le effrazioni delle abitazioni private per scovare persone positive in Cina hanno scatenato gli utenti dei social media, tanto da costringere le autorità a scusarsi.
I fatti si sono verificati nel distretto di Liwan, a Guangzhou, dopo che alcuni residenti di un condominio erano risultati positivi. I funzionari hanno "visitato" un'ottantina di appartamenti con lo scopo di scovare i contatti stretti nascosti nel tentativo di evitare i centri di quarantena. Alcune porte sono state sfondate, e le serrature danneggiate per poter accedere all'interno degli appartamenti, secondo quanto riporta il Global Times. In un secondo momento le entrate sono state sigillate e le serrature sostituite, ed eventuali danni saranno risarciti.
Per i comportamenti giudicati «violenti» le autorità distrettuali si sono scusate. Hanno inoltre fatto sapere che è stata avviata un'indagine e i responsabili saranno puniti.
Non è la prima volta che le autorità cinesi vengono accusate di utilizzare la forza per tentare di arginare la diffusione del coronavirus, soprattutto nei condomini, tra l'installazione di barriere e sbarre di ferro davanti alle porte per evitare di far uscire i residenti. La Cina prosegue infatti con la strategia zero-Covid, che attraverso test e lockdown mira ad azzerare i contagi. Il metodo utilizzato però ha già portato all'esasperazione i cittadini delle zone maggiormente colpite dalle misure, come quelle registrate a Shanghai.
I comportamenti dei funzionari durante gli interventi nei condomini, immortalati sui social network, hanno scatenato dure reazioni degli utenti. Le effrazioni sono state definite «illegali» e «contro i diritti civili delle persone».




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