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Trenta giorni per abortire. Il nuovo limite voluto dall'Oklahoma

Una Commissione dello Stato ha approvato un disegno di legge che vieterebbe di fatto l'interruzione di gravidanza
Keystone
Trenta giorni per abortire. Il nuovo limite voluto dall'Oklahoma
Una Commissione dello Stato ha approvato un disegno di legge che vieterebbe di fatto l'interruzione di gravidanza
OKLAHOMA CITY - «La pratica diffusa dell'aborto è il male della nostra società». La Commissione della Salute dell'Oklahoma ha approvato cinque disegni di legge contro l'interruzione volontaria della gravidanza. Uno di questi...

OKLAHOMA CITY - «La pratica diffusa dell'aborto è il male della nostra società». La Commissione della Salute dell'Oklahoma ha approvato cinque disegni di legge contro l'interruzione volontaria della gravidanza. Uno di questi vieterebbe l'aborto entro 30 giorni dalla fecondazione.

L'Oklahoma è uno degli Stati americani che confina con il Texas, luogo in cui dal mese di settembre scorso è vietato abortire dopo sei settimane di gestazione. La legge, entrata in vigore lo scorso anno, ha costretto numerose donne a rivolgersi agli Stati vicini, che si sono ritrovate a dover affrontare ingenti spese e spostamenti per poter esercitare un loro diritto di fatto ancora costituzionale.

Come riportato da Kens5, secondo l'organizzazione Lilith Fund, che assiste finanziariamente le persone colpite dalla legislazione sull'aborto, chi deve interrompere la propria gravidanza va perlopiù in Louisiana, New Mexico e Oklahoma. In particolare, quest'ultimo Stato ha visto tra i mesi di agosto e settembre 2021 un aumento di pazienti texane: da 12 a 130.

E proprio in Oklahoma è recentemente passato fra cinque disegni di legge che vogliono dare una stretta sul tempo massimo per abortire, uno che porrebbe il limite all'interruzione a 30 giorni dal momento della fecondazione. Se passasse, sarebbe come un divieto totale.

Maggior sostenitore di tutti i disegni di legge, che ora sono al vaglio del Senato, è Greg Treat, governatore dello Stato del Kansas, che in occasione del voto avvenuto lunedì ha affermato: «La pratica diffusa dell'aborto è il male della nostra società».

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