Il ritardo nelle vaccinazioni che mette a rischio le Olimpiadi

A 3 mesi dall'inizio delle competizioni la campagna giapponese è fra le più lente al mondo, e i motivi sono diversi
TOKYO - Attualmente il Giappone è fra i paesi più in ritardo per quanto riguarda lo sforzo vaccinale, una lentezza - questa - che oscura le imminenti (mancano poi solo 3 mesi) Olimpiadi.
Al momento, riporta il Guardian, solo l'1.3% della popolazione ha ricevuto almeno una delle due dosi di vaccino, per fare un paragone negli Stati Uniti è il 40% e nel Regno Unito il 49% e in Francia il 20%. A essere vaccinati, al momento, sono solo una parte del personale sanitario e solo 74mila over 65.
Al momento sull'isola l'unico vaccino approvato è quello di Pfizer/BioNTech, il che lascia il Paese in balia dell'export dall'Europa. Una decisione riguardo ad AstraZeneca e/o Moderna è attesa nei prossimi giorni.
Oltre a problemi di tipo logistico come questi, a spiegare la lentezza del Giappone, anche il fatto che il coronavirus non si è mai fatto davvero sentire, almeno fino agli inizi del 2021. Questo ha portato a decidere d'intraprendere la campagna con evidente ritardo rispetto alle altre nazioni (in alcuni casi anche di 3-4 mesi).




Su alcuni temi riceviamo purtroppo con frequenza messaggi contenenti insulti e incitamento all'odio e, nonostante i nostri sforzi, non riusciamo a garantire un dialogo costruttivo. Per le stesse ragioni, disattiviamo i commenti anche negli articoli dedicati a decessi, crimini, processi e incidenti.
Il confronto con i nostri lettori rimane per noi fondamentale: è una parte centrale della nostra piattaforma. Per questo ci impegniamo a mantenere aperta la discussione ogni volta che è possibile.
Dipende anche da voi: con interventi rispettosi, costruttivi e cortesi, potete contribuire a mantenere un dialogo aperto, civile e utile per tutti. Non vediamo l'ora di ritrovarvi nella prossima sezione commenti!