Il killer di Lecce ha agito perché «li vedeva troppo felici»

Lo hanno spiegato i carabinieri in una conferenza stampa odierna
LECCE - Nuove, inquietanti, informazioni emergono sull'efferato duplice omicidio che ha stravolto il leccese lo scorso 21 settembre.
In giornata, i carabinieri hanno organizzato una conferenza stampa per parlare della vicenda e dei suoi risvolti.
Secondo gli investigatori, ripresi dal Corriere.it, il giovane avrebbe confessato di averli uccisi perché «erano troppo felici», e a causa di ciò «mi è montata la rabbia». È quindi una questione d'invidia che è legata al movente, che era finora risultato un'incognita per gli agenti.
Escluso quindi il motivo passionale, gli inquirenti hanno poi ricostruito gli ultimi momenti dei due giovani uccisi, e il profilo psicologico dell'assassino, un giovane definito introverso, di poche parole, che ha subito dimostrato un atteggiamento quasi rassegnato verso i carabinieri che l'hanno fermato.
L'uomo era inoltre in possesso delle chiavi di casa della coppia, in quanto aveva convissuto per brevi periodi con i due ragazzi, ha spiegato Paolo Dembech, comandante dei carabinieri, che ha descritto l'attenzione ai dettagli e la pianificazione del giovane, che si era preparato anche delle istruzioni di fuga, per non venir scoperto.
Inquietante ciò che emerge, poi, dal decreto di fermo di quella sera, riportato da LaRepubblica. «L'azione è stata realizzata con spietatezza e totale assenza di ogni sentimento di pietà verso il prossimo» si legge infatti nel testo, che cita poi «l'azione meticolosamente programmata» e «l'inflizione di un notevole numero di colpi inferti anche in parti del corpo non vitali».




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