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L'appello del padre della sposa dell'Isis: «Lasciatele la cittadinanza»

La giovane, scappata in Siria quando aveva 15 anni, vorrebbe ritornare in Gran Bretagna con il suo neonato di poche settimane. «Era immatura quando è fuggita»
KEYSTONE/EPA (LONDON METROPLITAN POLICE / HAND)
L'appello del padre della sposa dell'Isis: «Lasciatele la cittadinanza»
La giovane, scappata in Siria quando aveva 15 anni, vorrebbe ritornare in Gran Bretagna con il suo neonato di poche settimane. «Era immatura quando è fuggita»
LONDRA - Il padre della "sposa dell'Isis" Shamima Begum ha rivolto un appello al Regno Unito perché non revochi la cittadinanza alla figlia, nata in Gran Bretagna da famiglia bengalese, scappata in Siria minorenne e che ora, a 19 anni, vo...

LONDRA - Il padre della "sposa dell'Isis" Shamima Begum ha rivolto un appello al Regno Unito perché non revochi la cittadinanza alla figlia, nata in Gran Bretagna da famiglia bengalese, scappata in Siria minorenne e che ora, a 19 anni, vorrebbe ritornare con il suo neonato di poche settimane. Figlio che ieri, fra l'altro, il suo avvocato ha detto che potrebbe essere morto nel campo profughi siriano dove è ospitato con la madre.

«La mia bambina aveva solo 15 anni quando è fuggita (in Siria), era immatura», ha dichiarato alla BBC dal Bangladesh, ripresa da altri media, il padre, Ahmed Ali. «Non si rendeva conto di quello che faceva», ha aggiunto. «Chiederei al governo britannico di non revocarle la cittadinanza, di restituirgliela. E se è colpevole, riportarla in Gran Bretagna e punirla lì».

Shamima, poco prima di dare alla luce il bambino, aveva espresso a un giornalista il desiderio di tornare, raccontando di aver subito abusi durante la sua vita da sposa nel 'Califfato' e di essere pentita. Poi si è rammaricata di aver fatto le sue esternazioni ed è stata allontanata dal campo profughi di Al Hol, dove si trovava e dove aveva ricevuto minacce di morte, e trasferita a un altro campo, vicino al confine iracheno.

Sul suo rientro in Gran Bretagna il governo di Theresa May e in particolare il ministro dell'Interno, Sajid Javid, sono stati finora irremovibili.

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