Sparatoria di Parkland, il killer: «Ho agito per colpa dei demoni»
Nikolas Cruz ha spiegato di aver sentito delle voci nella sua testa. Trump oggi in Florida
PARKLAND - È stata colpa dei "demoni". Il 19enne Nikolas Cruz, accusato della strage alla Marjory Stoneman Douglas High School di Parkland, in Florida, secondo Abc News ha detto agli investigatori che sono state voci nella sua testa, descritte come "demoni", a dargli istruzioni su cosa fare per portare a termine il massacro.
In queste ultime ore è emerso anche che dal 2010 la polizia è stata chiamata ben 30 volte nella casa dove abitava il 19enne. Come riporta la CNN, le motivazioni erano delle più varie, l’emergenza scattava per persone con problemi mentali, abusi su minori o anziani, disturbo domestico o persone scomparse. Cruz era inoltre stato cacciato da scuola dopo aver aggredito il ragazzo della sua ex.
L’avvocato del 19enne, Melisa McNeill, ha spiegato che il giovane non ha avuto un sistema di supporto, soprattutto dopo la morte della madre, avvenuta pochi mesi fa - «lui colpisce le persone vicine. Quando il tuo cervello non è completamente sviluppato non sai come affrontare queste cose».
Cruz dovrà rispondere dell'omicidio preterintenzionale di 17 persone.
Trump oggi in Florida - «Parto oggi per la Florida per incontrare alcune delle persone più coraggiose sulla Terra». Lo ha scritto su Twitter il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, senza tuttavia fornire ulteriori dettagli sull'incontro con i sopravvissuti alla strage nella scuola superiore di Parkland. «Sto anche lavorando con il Congresso su più fronti», ha aggiunto il presidente Usa.
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