Butt era uno dei 3mila sospetti jihadisti nel 'radar' dell'anti-terrorismo, ma la priorità della sua indagine era stata ridotta. L'anti-terrorismo si difende
LONDRA - Emergono strette connessioni fra Khuram Butt, il 27enne considerato il leader del commando terrorista di Londra, e il jihadismo britannico.
Secondo il Times, l'uomo aveva legami con personaggi vicini alla cellula che mise a segno la più sanguinosa sequenza di attentati a Londra il 7 luglio del 2005 ed era stato investigato dalla polizia e dai servizi di sicurezza interni dell'MI5, per poi essere lasciato sfuggire.
In particolare l'attenzione del giornale si è concentrata sul 41enne Sajeel Shahid, stretto amico di Butt, che avrebbe contribuito ad addestrare in Pakistan i terroristi del 7 luglio, fra cui Mohammed Siddique Khan. Quest'ultimo e lo stesso Butt erano entrambi legati al predicatore d'odio Anjem Choudary, che è attualmente in carcere nel Regno dopo essere stato condannato per la sua attività di sostegno all'Isis.
Butt era uno dei 3mila sospetti jihadisti nel 'radar' dell'anti-terrorismo, ma la priorità della sua indagine era stata ridotta perché si pensava che non stesse organizzando un attacco.
L'anti-terrorismo si difende - Cerca di difendersi l'anti-terrorismo britannico dall'accusa di aver lasciato sfuggire Khuram Butt dopo aver aperto una indagine su di lui.
Mark Rowley, responsabile dell'unità anti-terrorismo di Scotland Yard, ha spiegato che è stata seguita la procedura: Butt, pur essendo nell'elenco ristretto dei 3mila potenziali jihadisti e sottoposto ai controlli non era considerato una priorità perché non si pensava che stesse per compiere un attacco.