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UCRAINA

La Russia stringe i cordoni della borsa

La Russia stringe i cordoni della borsa
MOSCA - Preoccupata dal futuro dell'Ucraina, che oscilla tra Oriente ed Occidente, la Russia stringe i cordoni della borsa e congela 2 miliardi di aiuti promessi a Kiev in queste ore. Non solo: temendo una scissione del paese, c'&eg...

MOSCA - Preoccupata dal futuro dell'Ucraina, che oscilla tra Oriente ed Occidente, la Russia stringe i cordoni della borsa e congela 2 miliardi di aiuti promessi a Kiev in queste ore. Non solo: temendo una scissione del paese, c'è chi a Mosca alza forte la voce e minaccia addirittura la guerra per difendere la Crimea, la penisola a sud dell'Ucraina che si affaccia sul Mar Nero, una repubblica autonoma ad ampia maggioranza russa.

Oggi, l'inviato del presidente russo Vladimir Putin, Vladimir Lukin, non ha messo la sua firma accanto a quella dei ministri europei degli esteri polacco Radoslaw Sikorski, tedesco Frank-Walter Steinmeyer e francese Laurent Fabius in calce al testo dell'accordo tra governo ed opposizioni ucraine. Ma come spiega il ministero degli esteri russo ciò non significa che la Russia "non auspica un compromesso". Un forte sospetto però rimane: l'intesa raggiunta in queste ore non piacerebbe più di tanto a Mosca.

A Kiev, la situazione rimane molto tesa, e l'economia del paese è sempre più a pezzi. L'agenzia di rating Standard&Poors ha abbassato di un grado il voto dell'Ucraina da CCC+ a CCC, ossia al livello più basso di titolo spazzatura, ad un passo cioè dalla D di default. S&P teme che i timori di default negli obblighi internazionali di Kiev faccia venir meno l'appoggio della Russia, che ha promesso 15 miliardi.

La principale banca russa, il colosso Sberbank, ha bloccato l'erogazione di prestiti personali in Ucraina, come ha annunciato il Ceo dell'istituto finanziario, Herman Gref. La Sberbank ha chiuso tre sportelli nel centro di Kiev, e teme che sia iniziato un vero e proprio assalto ai bancomat in Ucraina, essendoci il terrore di una eventuale chiusura degli istituti finanziari nel Paese.
La decisione di congelare i 2 miliardi di aiuti russi è stata annunciata dal ministro delle finanze Anton Siluanov. "La Russia ha deciso di sospendere la seconda tranche di aiuti finanziari all'Ucraina, nel timore che la somma non possa essere restituita", ha detto senza mezzi termini Siluanov a Bloomberg Hong Kong, precisando che Mosca intende "aspettare che la situazione si stabilizzi", in quanto "sono emersi molti interrogativi su come queste risorse potranno essere impiegate".

I due miliardi di dollari sono una tranche dei 15 miliardi che la Russia ha promesso all'Ucraina a dicembre, dopo che il governo di Kiev ha rinunciato ad un accordo di associazione con l'Ue, osteggiato da Mosca.

Le minacce belliche sono state affidate da una fonte ufficiale russa di alto livello al Financial Times. In caso di dissoluzione dell'Ucraina - è stato minacciato - la Russia sarebbe pronta ad entrare in guerra per la Crimea, la penisola a maggioranza etnica russa, legata storicamente all'impero degli zar e dove Mosca possiede tuttora una base navale. "Se l'Ucraina si spacca - ha chiosato la fonte - scatenerà una guerra. Perderanno subito la Crimea perché interverremo per proteggerla, esattamente come abbiamo fatto in Georgia", quando nell'agosto 2008 le truppe russe invasero il paese dopo un attacco lampo (fallito) delle forze georgiane in Ossezia del sud.

Ats Ans

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