Anche i russi sono stufi

Quando finirà la guerra in Ucraina? È la domanda che, secondo il Centro Levada, un russo su cinque vorrebbe rivolgere a Vladimir Putin
MOSCA - È un po' la domanda che tutti si sono fatti per oltre un anno e mezzo e a cui nessuno ha saputo (o potuto) finora dare una risposta. Quando finirà la guerra in Ucraina? Ed è una domanda che anche una buona fetta della popolazione russa si pone e, ancor di più, vorrebbe porre anche al presidente russo Vladimir Putin.
Non siamo noi a dirlo ma il Centro Levada. In un recente sondaggio, l'istituto di statistica indipendente di Mosca - considerato affidabile praticamente a 360 gradi quando si tratta di sondare il polso dei cittadini russi - ha chiesto a oltre 1'600 persone quale fosse la domanda che volevano rivolgere allo "zar" in occasione della "Linea diretta", l'appuntamento televisivo annuale (previsto per il prossimo 14 dicembre) in cui il presidente si sottopone a diverse ore di domande rivolte tanto da giornalisti quanto dai comuni cittadini.
I risultati del sondaggio in questione hanno mostrato che poco più di un quinto della popolazione (per la precisione, il 21%) vorrebbe sapere proprio quella risposta dal presidente Putin. Quando finirà la guerra? Quando tornerà la pace? Quando si concluderà "l'operazione militare speciale"? La forma della domanda cambia di volta in volta, ma la sostanza resta la medesima. C'è chi vorrebbe poi porla incorniciata con grande sicurezza (Quando vinceremo?) e, ancora, chi probabilmente ha figli o parenti al fronte (Quando si concluderà la mobilitazione?) e vorrebbe poterli riavere a casa.
La domanda, in una delle sue forme, attraverserà la suddetta "Linea diretta" arrivando fino alle orecchie dello "zar"? E, se succederà, Putin darà qualche indicazione utile per tracciare un minimo di orizzonte sulle sue intenzioni? Non resta che attendere, il 14 dicembre è dietro l'angolo.




Su alcuni temi riceviamo purtroppo con frequenza messaggi contenenti insulti e incitamento all'odio e, nonostante i nostri sforzi, non riusciamo a garantire un dialogo costruttivo. Per le stesse ragioni, disattiviamo i commenti anche negli articoli dedicati a decessi, crimini, processi e incidenti.
Il confronto con i nostri lettori rimane per noi fondamentale: è una parte centrale della nostra piattaforma. Per questo ci impegniamo a mantenere aperta la discussione ogni volta che è possibile.
Dipende anche da voi: con interventi rispettosi, costruttivi e cortesi, potete contribuire a mantenere un dialogo aperto, civile e utile per tutti. Non vediamo l'ora di ritrovarvi nella prossima sezione commenti!