Domani ricorre il 70esimo anniversario della ribellione nazionale del 1953
L'AVANA - Cuba celebra il suo settantesimo anniversario della ribellione nazionale nella morsa di una delle crisi economiche più gravi della sua storia.
Era il 26 luglio 1953, quando un centinaio di uomini guidati da Fidel Castro, assaltarono le caserme Moncada e Carlos Manuel de Cespedes, a Santiago di Cuba, contro il regime di Fulgencio Batista. La prima insurrezione, che aprì la strada della rivoluzione, sarà festeggiata con una grande manifestazione nella provincia di Santiago.
«Rendendo omaggio alla generazione del centenario e alle gesta del 26 di luglio, riaffermiamo l'inflessibile decisione di continuare a forgiare l'unità nelle idee di Martí e di Fidel, per affrontare e vincere tutti gli ostacoli», recita l'organo ufficiale del partito comunista cubano.
Ma la vera sfida ora per L'Avana è risollevarsi dalla crisi economica che l'attanaglia. L'emigrazione in massa dei suoi giovani, lo scarseggiare dei beni di prima necessità, la penuria di energia, sono solo alcuni segnali delle difficoltà che l'isola sta attraversando, costretta a fare i conti con l'eredità di una pandemia che per due anni ha azzerato i flussi turistici, sua fonte primaria di guadagno.
magari il PC Ticinese ha una soluzione......
Brasil63, rispetto a quasi tutti i paesi dell'America Latina, malgrado l'embargo USA, i cubani hanno avuto una buona qualità di vita. Sanità all'avanguardia per tutti, scolarizzazione e sufficienti beni di prima necessità. Io non vivrei in un regime comunista, ma è comunque meglio delle feroci dittature appoggiate dagli USA in altri paesi dell'America Latina.
70 anni di miseria dovuti al comunismo. Meditate gente......
70 anni di embargo pesante all'infinito e per cosa? per pensarla sempre diversamente? loro sono un'isola senza molte risorse, un embargo di questo genere è catastrofico, non è mica la russia, dovrebbe essere un crimine, non vi è nessun pericolo per gli us, ah dimenticavo, solo l'impero ha il potere di decidere chi è un criminale e chi lo è meno
Pienamente d'accordo. Se qualcuno dei soliti faziosi volesse prendersi la briga di leggere pubblicazioni indipendenti su Guatemala, Honduras, Salvador o Haiti scoprirebbero una miseria ben più nera di quella di Cuba. L'embargo è una vergogna, solo perchè l han presa in quel postoa suo tempo. Sarebbe comunque ora di cambiare qualcosa sull'isola, su questo non si scappa comunque