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COREA DEL NORDLa Corea del Nord «finanzia il lancio dei missili rubando criptovalute»

07.02.22 - 16:25
Secondo un rapporto delle Nazioni Unite, Pyongyang perpetra attacchi hacker per finanziare i propri programmi militari
Reuters
La Corea del Nord «finanzia il lancio dei missili rubando criptovalute»
Secondo un rapporto delle Nazioni Unite, Pyongyang perpetra attacchi hacker per finanziare i propri programmi militari
In particolare, i criminali informatici di Kim Jong-un prendono di mira piattaforme e imprese che si occupano di monete virtuali

PYONGYANG - Da un test all'altro, da anni la Corea del Nord continua a sviluppare i propri missili balistici ed il proprio programma nucleare. All'inizio di questo 2022, però, è stato notato da tutti che i test sono aumentati d'intensità. Nel corso di gennaio sono stati addirittura nove, il maggior numero in un solo mese nella storia dei programmi missilistici del Paese.

Come mai questo intensificarsi, proprio ora? Secondo un rapporto delle Nazioni Unite, c'entra il boom delle criptovalute. Infatti, per finanziare i miglioramenti del suo arsenale bellico, pare che Pyongyang abbia scelto una strada particolare: i cyberattacchi ai wallet (portafogli virtuali) di criptovalute.

Perlomeno, è quanto risulta da un rapporto confidenziale redatto dalle Nazioni Unite e condiviso con la Commissione che si occupa delle sanzioni alla Corea del Nord. L'agenzia di stampa Reuters è riuscita a visionare il documento. Dal 2006, lo ricordiamo, la Corea del Nord è soggetta alle sanzioni delle Nazioni Unite, che il Consiglio di Sicurezza ha rafforzato nel corso degli anni nel tentativo di colpire i finanziamenti per i programmi nucleari e balistici di Pyongyang.

«400 milioni in un anno»
Nonostante queste sanzioni, la manutenzione e lo sviluppo dell'infrastruttura nucleare e dei missili balistici della Corea del Nord sono continuati, grazie a delle nuove entrate. Difficile però immaginarle, visto anche l'impatto della pandemia Covid, che ha isolato ancor più il Paese asiatico.

Tra queste, segnala l'ONU, ci sarebbero «i cyberattacchi, in particolare sui beni di criptovaluta». A quanto si sa, gli hacker nordcoreani hanno preso di mira più volte varie «istituzioni finanziarie, imprese di criptovaluta e scambi». Ci sono stati almeno sette attacchi alle piattaforme di criptovaluta nell'ultimo anno, in cui sono stati ottenuti beni digitali per un valore di quasi 400 milioni di dollari, secondo la società di sicurezza e analisi Chainalysis.

Secondo le informazioni fornite da uno Stato membro, poi, «Pyongyang è riuscita a sgraffignare più di 50 milioni di dollari tra il 2020 e la metà del 2021 da almeno tre scambi di criptovalute in Nord America, Europa e Asia».

Un avvertimento a riguardo era già arrivato - sempre dall'ONU - nel 2019. Ai tempi, girava voce che Kim Jong-un avesse ottenuto circa due miliardi di dollari mediante «attacchi informatici diffusi». 

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COMMENTI
 

Andy 82 2 anni fa su tio
usarli come supposte...

Suissefarmer 2 anni fa su tio
in Svizzera, con le vostre tasse, uccidete bambini, papà mamme.

Moga 2 anni fa su tio
Propaganda anti cryptovalute senza nessun fondamento

Dalu 2 anni fa su tio
Ma per favore! 50 milioni non bastano nemmeno per iniziare😂😂

Brontolo pensionato 2 anni fa su tio
ripagarlo con la stessa moneta?...
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