
PARIGI - Sette anni dopo la strage che decimò la sua redazione durante la riunione quotidiana, Charlie Hebdo prende posizione a modo suo contro la crudeltà degli integralisti islamici: nel giorno dell'anniversario e delle commemorazioni, la copertina di "Charlie" si presenta più caustica che mai, con l'ennesimo sberleffo anticlericale contro la violenza e la sopraffazione.
«Voglia di essere dominati? Osiamo l'islamismo» titola sulla copertina il settimanale satirico vittima della strage che ebbe - il 7 gennaio 2015 - una eco mondiale, tanto da dare vita l'11 gennaio, 4 giorni dopo, a un corteo silenzioso di 2 milioni di persone, guidato da capi di stato, di governo e di tutte le istanze religiose. La vignetta disegnata che appare in copertina sotto la scritta ritrae un religioso che - con abbigliamento sadomaso, si fa trascinare da una slitta tirata da una coppia nuda, in cerca di emozione.
Il "dominatore" islamista mette i piedi sulla schiena dei due in cerca di emozioni, e li frusta per farsi trascinare da loro verso un recipiente riempito di Corani. Tante le vignette e gli articoli all'interno che ricordano la strage in cui trovarono la morte 12 persone e altre 11 rimasero ferite.
In una, in particolare, si dà voce alla "commemorazione", con un islamista che - con una sega insanguinata - si è appena tagliato la parte superiore della testa, che comprendeva il cervello. Una donna, accanto, esulta e lo guarda con gli occhi a forma di cuore.
Accanto alla satira iconoclasta di Charlie, si sono svolte oggi le ormai consuete commemorazioni ufficiali, con il ministro dell'Interno, Gérald Darmanin, e la sindaca di Parigi, Anne Hidalgo, che hanno reso omaggio sobriamente alle vittime degli attentati jihadisti contro Charlie e 2 giorni dopo contro il grande magazzino di prodotti ebraici Hyper Cacher, a Parigi.
La cerimonia, come ormai tradizione, si è ripetuta tre volte: prima davanti agli ex locali della redazione di Charlie Hebdo, dove i fratelli Saïd e Chérif Kouachi aprirono il fuoco uccidendo fra l'altro il direttore e disegnatore più noto della testata, Charb, e i vignettisti Cabu e Wolinski.
Poco distante, seconda cerimonia dove fu ucciso l'ufficiale di polizia Ahmed Merabet, che aveva tentato di fermare i fratelli nella loro fuga. Infine, a Porte de Vincennes, davanti al supermercato kosher dove un altro jihadista, Amedy Coulibaly, uccise 3 clienti e un impiegato, ebrei. Nessun discorso, come da volontà dei familiari, solo la lettura dei nomi delle vittime e un minuto di silenzio sulle note della Marsigliese.