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ITALIA / GERMANIAQuei lampi di neonazismo che rimbalzano per l'Europa

04.12.19 - 07:00
Allarme alto in Italia e Germania. Smantellata una rete filonazista nella Penisola. A Dresda il consiglio comunale dichiara l'emergenza in città
Keystone
Quei lampi di neonazismo che rimbalzano per l'Europa
Allarme alto in Italia e Germania. Smantellata una rete filonazista nella Penisola. A Dresda il consiglio comunale dichiara l'emergenza in città

MILANO / DRESDA - Da qualche sussurro ad un allarme che sembra diventato reale. Si può parlare di rigurgiti neonazisti alla vigilia del 2020? La risposta è sì e non è legata solo a situazioni sporadiche riconducibili ad un singolo paese. È di questi giorni la notizia del professore universitario di Siena, Emanuele Castrucci, finito nella bufera per alcuni post di elogio ad Adolf Hitler. L’ateneo senese ne ha chiesto il licenziamento. Il revisionismo folle sul Fürher sta diventando una moda e spesso è difficile distinguere il confine tra goliardia di bassa lega e pericolo concreto.

Lo "scivolone" di Amazon - Non è rimasto immune dal “virus” neanche Amazon: il colosso delle vendite online è stato costretto a ritirare dal mercato decorazioni natalizie e apribottiglie a tema “Auschwitz” dopo lo sdegno degli acquirenti inorriditi. Tra gli oggetti che si potevano acquistare c’erano anche palline di Natale a forma di stella e di campana con fotografie dei lager. I “regalini” erano in vendita  per 12 dollari e 99 centesimi, poco meno di 13 franchi.

Dresda dichiara l'emergenza - Superficialità? Forse, difficile però scherzare su quanto accaduto a Dresda, dove il consiglio comunale ha dichiarato l’emergenza nazismo, approvando – con 39 voti contro 29 – la mozione proposta dal leader del partito di sinistra Die Partei, Max Aschenbach, che aveva segnalato la frequenza sempre maggiore in città di atti e atteggiamenti «antidemocratici, antipluralisti, misantropici e dell’estrema destra». I dati parlano di una sessantina di manifestazioni di violenza solo durante lo scorso anno. Sempre in Germania, numerose critiche si sono scatenate di recente all’indirizzo delle forze armate per una foto pubblicata sull'account Instagram della Bundeswehr e - presentata come “moda retro” - in cui campeggiava l’immagine di un’uniforme nazista, con tanto di aquile imperiali, svastiche e croci di ferro.

Guardia alta in Italia - Anche in Italia l’allarme è alto. Qualche giorno fa è stato scoperto un gruppo di esaltati che voleva costituire un movimento d'ispirazione apertamente filonazista, xenofoba e antisemita denominato "Partito Nazionalsocialista Italiano dei Lavoratori". Ai vertici del gruppo c’era una donna - una 50enne incensurata - che si faceva chiamare “Sergente maggiore di Hitler” e si occupava delle attività di reclutamento e propaganda. Nella rete c’erano anche un pluripregiudicato calabrese, ex esponente di spicco della 'ndrangheta con un passato da collaboratore di giustizia, ed una 36enne del Milanese balzata alle cronache per aver vinto il titolo di “Miss Hitler”.

Il pericolo neonazista è stato avvertito anche dal Papa che nell’omelia del 15 novembre scorso aveva messo tutti in guardia parlando di «episodi purtroppo non isolati, certamente bisognosi di un’analisi complessa, nei quali trovano sfogo i disagi sociali sia dei giovani sia degli adulti». Per il pontefice «non è un caso che a volte ricompaiano emblemi e azioni tipiche del nazismo, che, con le sue persecuzioni rappresenta il modello negativo per eccellenza di cultura dello scarto e dell’odio». Da qui la necessità di vigilare «per evitare ogni possibile compromesso con queste degenerazioni».

Nazismo e sport, una gaffe e tanti casi sospetti

Non sapeva di essere in onda Marco van Basten quando, in diretta su Fox Sports Olanda, ha salutato il tecnico tedesco Frank Wormuth con un “Sieg Heil”, il tipico saluto nazista. Scontata l’indignazione generale, obbligatoria la sospensione per l’ex bomber del Milan. Se quella dell'olandese può essere derubricata solo come una brutta gaffe, a preoccupare sono invece le nostalgie che esistono in diversi gruppi ultrà di tutta Europa. Accade in Grecia, in Germania e in Italia. A fine novembre sono stati emessi dei Daspo per 9 tifosi del Foggia, colpevoli di aver introdotto e ostentato all’interno dello stadio di Nocera simboli della Germania nazista. A Verona alla fine dello scorso campionato la curva festeggiò la promozione intonando: «Siamo una squadra fantastica... a forma di svastica...». Il logo degli ultrà di estrema destra fu notato negli striscioni dei tifosi dell’Inter durante il derby dello scorso anno, pericolose connivenze ci sono nella tifoseria della Lazio ma anche della Juventus. E non si possono infine scordare le immagini di Anna Frank in maglia giallorossa, affisse nel 2013 nelle strade di Roma.

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