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CINAHong Kong progetta l'isola artificiale più grande del mondo. È polemica

20.03.19 - 12:05
Vanterà circa 1.000 ettari destinata ad ospitare fino a 260mila unità residenziali, di cui il 70% saranno case popolari
Governo di Hong Kong
Hong Kong si prepara a realizzare l'isola artificiale più grande del mondo.
Hong Kong si prepara a realizzare l'isola artificiale più grande del mondo.
Hong Kong progetta l'isola artificiale più grande del mondo. È polemica
Vanterà circa 1.000 ettari destinata ad ospitare fino a 260mila unità residenziali, di cui il 70% saranno case popolari

HONG KONG - Hong Kong si prepara a realizzare l'isola artificiale più grande del mondo nell'ambito di un controverso - e costosissimo - progetto per far fronte alla carenza cronica delle abitazioni nella metropoli: denominato Lantau Tomorrow Vision, il piano prevede la costruzione di un'isola di circa 1.000 ettari destinata ad ospitare fino a 260mila unità residenziali, di cui il 70% saranno case popolari. Il costo dell'opera è stato stimato in circa 80 miliardi di dollari, pari a oltre 70 miliardi di euro.

Secondo quanto riporta la Cnn, la nuova isola sorgerà vicino alla principale isola di Hong Kong - Lantau - dove ha sede l'aeroporto internazionale della città. Ma il mega progetto è già stato attaccato da molti sia per il suo elevato costo - pari a circa la metà delle riserve fiscali di Hong Kong - sia per i timori legati all'ambiente.

Hong Kong Development Bureau, Sentinel Hub EO BrowserIl piano prevede la costruzione di un'isola di circa 1.000 ettari destinata ad ospitare fino a 260mila unità residenziali.

In particolare Greenpeace Hong Kong ha criticato l'amministrazione accusandola di avere trascurato soluzioni più economiche e meno pericolose dal punto di vista ambientale, incluso lo sviluppo di terreni usati in passato per attività industriali. Gli ha fatto eco il WWF (World Wildlife Fund), secondo cui a Hong Kong ci sono 1.200 ettari di terreni ex industriali che potrebbero essere bonificati e sviluppati per ospitare case popolari. Una soluzione, questa, che peserebbe meno sulle casse cittadine.

Da parte sua, il ministro dello Sviluppo, Michael Wong, ha però assicurato che i costi del progetto verranno recuperati attraverso la vendita ai costruttori del terreno sottratto al mare.

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