Avvelenamento in aula, Praljak si è ucciso con il cianuro
Il Tribunale penale internazionale per l’ex-Jugoslavia aveva confermato la sentenza di colpevolezza del generale croato per crimini di guerra, con la condanna a vent'anni di carcere
L’AJA - Stando ai primi esami Slobodan Praljak è morto per avere assunto del cianuro di potassio. È quanto dichiarano i magistrati olandesi che stanno indagando sulla morte dell’ex comandante delle milizie croato-bosniache, avvenuta il 29 novembre.
Praljak si è ucciso a 72 anni, subito dopo avere ascoltato la sentenza del Tribunale internazionale per l’ex-Jugoslavia che lo condannava a 20 anni di carcere per crimini di guerra. Prima di ingerire il veleno, ha detto: «Slobodan Praljak non è un criminale di guerra e con sdegno respingo la sentenza».
Il generale croato è morto alcune ore dopo in ospedale. Gli inquirenti, parlando della possibilità che si trattasse di cianuro, hanno spiegato che Praljak è deceduto in seguito a un problema cardiaco.
Il primo ministro croato, il conservatore Andrej Plenkovic, ha definito la condanna «ingiusta»: «Il gesto estremo di Praljak testimonierà per sempre la profonda ingiustizia morale del Tribunale nei confronti del generale e degli altri croati di Bosnia». Nel settore croato di Mostar, capoluogo dell'Erzegovina, negli scorsi giorni numerose persone si sono radunate spontaneamente sulla piazza centrale per rendere omaggio alla memoria di Slobodan Praljak, con candele e messe di suffragio.




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