Amnesty International: «La prostituzione non deve essere più punita»
L’ organizzazione internazionale per la difesa dei diritti umani, pubblica oggi le proprie linee guida in materia di protezione delle e dei sex worker
LONDRA - «I sex worker sono più esposti a violazioni dei diritti umani, in particolare allo stupro, la violenza, l’estorsione e le discriminazioni. Troppo spesso la legge o altre vie che permettono di sollecitare riparazioni offrono solo una protezione minima, sempre che ne offrano» ha dichiarato Tawanda Mutasah, responsabile del programma Diritto e linee guida di Amnesty International. «Le nostre linee guida mostrano ai governi quali sono gli sforzi che devono intraprendere per meglio proteggere i sex worker da violazioni e maltrattamenti»
Il testo raccomanda ad esempio la depenalizzazione del sex work consensuale, l’adescamento e l’organizzazione generale del lavoro del sesso. Questo sulla base di fatti che illustrano come le leggi in questione offrano l’impunità alle persone che maltrattano le/i sex worker, spesso troppo spaventati da una possibile sanzione per denunciare un’infrazione alla polizia.
Le linee guida rafforzano la posizione di Amnesty International secondo la quale il lavoro forzato, lo sfruttamento sessuale dei bambini e la tratta di esseri umani sono ripugnanti violazioni dei diritti umani che richiedono un’azione concertata e i quali, secondo il diritto internazionale, devono essere criminalizzati in ogni paese.




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