«L'appello di Tusk ai migranti? Populista e pericoloso»
Il 90% di chi arriva dalla Grecia, ricordano due esperti svizzeri, ha diritto alla protezione
ATENE/GINEVRA - In visita in Grecia, dove sono bloccati circa 25mila migranti e profughi diretti verso Nord, il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk ha deciso di lanciare un appello a «tutti i potenziali migranti economici»: «Non venite in Europa ─ ha dichiarato ─. Non credete ai passatori, non rischiate le vostre vite e i vostri soldi. Non ne vale la pena».
Un appello largamente ripreso dalla stampa europea, ma che è da considerarsi efficace al fine di evitare situazioni come quella attuale al confine macedone? «Sono sorpreso dalle dichiarazioni di Tusk: o non sa quello di cui sta parlando, cosa che mi stupirebbe, o ha deciso di fare un amalgama populista e molto pericoloso per tentare di rassicurare la popolazione», commenta Vincent Chetail, direttore del Global Migration Centre presso l’Istituto di alti studi internazionali di Ginevra (Iheid). «Sembra dimenticare», infatti, che la «stragrande maggioranza» di coloro che vengono in Europa attraverso la Grecia sono «profughi che fuggono la guerra e la persecuzione»: siriani, iracheni e afghani, «potenziali rifugiati che l’Europa è tenuta a proteggere». Il 90% delle 120mila persone transitate dalla Grecia dall’inizio dell’anno veniva da questi Paesi, precisa Robin Stünzi, ricercatore presso il Swiss Forum for Migration dell’Università di Neuchâtel. «Si tratta di profughi che sanno bene di avere il diritto di ottenere protezione in Europa: qui hanno infatti spesso già parenti e amici che sono stati riconosciuti come rifugiati o godono di forme di protezione sussidiaria», commenta Stünzi. Le dichiarazioni del presidente del Consiglio europeo, inoltre, «non saranno nemmeno sentite nei Paesi d’origine» del restante 10% di “migranti economici illegali”, come li definisce Tusk.
Secondo Vincent Chetail, infine, l’Europa non è priva di ambiguità riguardo al tema della migrazione: «Il signor Tusk dice che i migranti economici non sono i benvenuti, ma dipende da quali: per i migranti altamente qualificati, per esempio, l’Europa ha adottato la direttiva “Carta Blu Ue” che punta ad attirare i talenti», conclude.




Su alcuni temi riceviamo purtroppo con frequenza messaggi contenenti insulti e incitamento all'odio e, nonostante i nostri sforzi, non riusciamo a garantire un dialogo costruttivo. Per le stesse ragioni, disattiviamo i commenti anche negli articoli dedicati a decessi, crimini, processi e incidenti.
Il confronto con i nostri lettori rimane per noi fondamentale: è una parte centrale della nostra piattaforma. Per questo ci impegniamo a mantenere aperta la discussione ogni volta che è possibile.
Dipende anche da voi: con interventi rispettosi, costruttivi e cortesi, potete contribuire a mantenere un dialogo aperto, civile e utile per tutti. Non vediamo l'ora di ritrovarvi nella prossima sezione commenti!