Cerca e trova immobili
Dal Mondo

Svezia: morto Arne Larsson, primo paziente con pacemaker

STOCCOLMA - Lo svedese Arne Larsson, il primo uomo sul cui cuore, nel 1958, fu impiantato un pace-m ...
Svezia: morto Arne Larsson, primo paziente con pacemaker
STOCCOLMA - Lo svedese Arne Larsson, il primo uomo sul cui cuore, nel 1958, fu impiantato un pace-m ...
STOCCOLMA - Lo svedese Arne Larsson, il primo uomo sul cui cuore, nel 1958, fu impiantato un pace-maker, è morto, di cancro alla pelle, a 86 anni nella sua casa di Stoccolma. Lo ha comunicato la moglie di Larsson, Else-Marie, secondo la qua...
STOCCOLMA - Lo svedese Arne Larsson, il primo uomo sul cui cuore,nel 1958, fu impiantato un pace-maker, è morto, di cancro alla pelle, a 86 anni nella sua casa di Stoccolma. Lo ha comunicato la moglie di Larsson, Else-Marie, secondo la quale suo marito senza il pace-maker sarebbe senz´altro morto a 43 anni.

L´intervento su Larsson, che soffriva della sindrome di Stoke-Adams, fu portato a termine nella capitale svedese dal cardiochirurgo Ake Senning. Della grandezza di un disco da hockey, il pace-maker funzionava con due transistor e permetteva al cuore del paziente di mantenere un ritmo di 70 battiti al minuto. In successivi interventi, su Larsson vennero impiantati in totale 26 pace-maker, che gli hanno permesso di vivere una vita normale finché, poco prima della fine dell´anno, il cancro alla pelle di cui soffriva da alcuni anni non lo ha Stroncato.

Grande fu il dibattito, in seguito all´intervento, fra gli esperti di bioetica di tutto il mondo, sull´opportunità o meno di impiantare strumenti meccanici per sostenere la vita umana. Secondo stime dell´Organizzazione Mondiale della Sanità, in tutto il mondo ogni anno vengono impiantati pace-maker su oltre mezzo milione di cardiopatici.

🔐 Sblocca il nostro archivio esclusivo!
Sottoscrivi un abbonamento Archivio per leggere questo articolo, oppure scegli MyTioAbo per accedere all'archivio e navigare su sito e app senza pubblicità.
Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.

Sappiamo quanto sia importante condividere le vostre opinioni. Tuttavia, per questo articolo abbiamo scelto di mantenere chiusa la sezione commenti.

Su alcuni temi riceviamo purtroppo con frequenza messaggi contenenti insulti e incitamento all'odio e, nonostante i nostri sforzi, non riusciamo a garantire un dialogo costruttivo. Per le stesse ragioni, disattiviamo i commenti anche negli articoli dedicati a decessi, crimini, processi e incidenti.

Il confronto con i nostri lettori rimane per noi fondamentale: è una parte centrale della nostra piattaforma. Per questo ci impegniamo a mantenere aperta la discussione ogni volta che è possibile.

Dipende anche da voi: con interventi rispettosi, costruttivi e cortesi, potete contribuire a mantenere un dialogo aperto, civile e utile per tutti. Non vediamo l'ora di ritrovarvi nella prossima sezione commenti!
NOTIZIE PIÙ LETTE