COMO: Chiesti tre rinvii a giudizio per l’esplosione alla “A.M.S.A.” di Rebbio

COMO –A un anno e mezzo di distanza è stata fissata l’Udienza preliminare nel corso della quale dovranno comparire i tre indagati che rischiano il rinvio a giudizio con le accuse di omicidio colposo e omissione delle norme antinfortunistiche, così come sollecitato dal Sostituto Claudio Galoppi della Procura di Como per la tragica esplosione del “reattore” numero 7 del reparto “sintesi” avvenuta attorno alle 22.30 del 15 giugno scorso alla “A.M.S.A.” di via Di Vittorio a Rebbio dove perse la vita il 30enne operaio Felice Marconcini che abitava in una palazzina posta proprio di fronte all’azienda chimica e che si sarebbe dovuto sposare dopo qualche settimana. E per quella tragedia il 23 di questo mese dovranno comparire davanti al G.U.P.: Roberto Fusco, 60enne milanese e Presidente del Consiglio di Amministrazione dell’azienda; Fulvio Vellusi, 44enne di Monza, Direttore aziendale; e Roberto Lancini, 66 anni di Olgiate Comasco. Le perizie disposte a suo tempo avevano stabilito che il giovane era morto per asfissia e non a causa dell’incendio che si era verificato subito dopo lo scoppio udito in tutto il quartiere. Felice Marconcini aveva appena iniziato il proprio turno della notte: improvvisamente si allontanò dagli spogliatoi per raggiungere il reparto di "sintesi", forse attirato da un acre odore. Il suo corpo venne identificato soltanto verso la mezzanotte.