Morto ex presidente senegalese Leopold Sedar Senghor
DAKAR - L´ex presidente senegalese Leopold Sedar Senghor, famoso anche come poeta della "n ...
Primo presidente del Senegal indipendente, dal 1960 al 1980, Senghor, membro dell´Accademia di Francia, era stato ricoverato a più riprese negli ultimi mesi in seguito a gravi problemi cardiaci. Il poeta africano più famoso al mondo si era ritirato a vita privata in Normandia alla fine degli anni Ottanta.
Poeta e uomo di stato, Leopold Sedar Senghor era nato il 9 ottobre 1906 a Joal, ad un centinaio di chilometri da Dakar, in una famiglia di proprietari terrieri di religione cattolica. Brillante intellettuale di formazione europea, si trasferì in Francia nel 1928, diventando a soli 27 anni il primo professore associato africano dell´Università di Parigi.
Nel 1934 fondò con gli intellettuali Aimè Cesaire e Leon Damas la rivista "L´etudiant noir", dove comparvero le sue prime riflessioni sulla "negritudine", concetto che svilupperà in seguito. Durante la seconda guerra mondiale aderì al movimento della Resistenza, contribuendo al rinnovamento della politica coloniale francese.
Deputato socialista all´assemblea costituente francese (1945) e a quella senegalese (1946), Senghor abbinò al lavoro accademico, quale docente della Scuola nazionale della Francia d´Oltremare a Parigi (1948), un´intensa attività politica nell´ambito dei movimenti nazionalistici dell´Africa francofona.
Nel 1955 venne nominato segretario di stato alla presidenza del Consiglio senegalese nel gabinetto Edgar Faure. Nel luglio 1969 l´ex colonia francese del Senegal ottenne l´indipendenza e in agosto Senghor venne eletto presidente della neonata repubblica africana, ricoprendo l´incarico fino al 31 dicembre 1980.
Negli anni Cinquanta, con lo scrittore martinicano Aimè Cesaire, elaborò la teoria di "negritudine", intesa come recupero dell´identità africana, snaturata dal colonialismo. Risale a quest´epoca la maggior notorietà intellettuale internazionale di Senghor.
A questi temi politici e culturali dedicò la sua ampia produzione poetica in lingua francese, dalla prima raccolta, "Canti d´ombra" (1945), fino alle "Elegie maggiori" (1979). Si tratta di versi che riprendono i motivi del folclore e della mitologia africana, cercando di eguagliare, con il loro andamento melodioso e solenne, il ritmo e la cadenza dei canti popolari del continente nero.
"La negritudine è un fatto obiettivo: una cultura. È l´insieme dei valori economici e politici; intellettuali e morali, artistici e sociali, non solo dei popoli dell´Africa nera, ma anche delle minorità nere d´America, vedi anche d´Asia e d´Oceania", si legge nel primo scritto teorico sul tema elaborato da Senghor.




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