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COMO: A processo il crack che costò la carriera al Presidente del Tribunale Auletta

A fine febbraio dal G.U.P. le richieste di rinvio a giudizio sul fallimento della Lario Electric di Albavilla, la bancarotta che fece cadere in disgrazia l'allora Presidente del Tribunale Francesco Auletta.
COMO: A processo il crack che costò la carriera al Presidente del Tribunale Auletta
A fine febbraio dal G.U.P. le richieste di rinvio a giudizio sul fallimento della Lario Electric di Albavilla, la bancarotta che fece cadere in disgrazia l'allora Presidente del Tribunale Francesco Auletta.
COMO - Dieci persone accusate a vario titolo di bancarotta fraudolenta per il fallimento della "Lario Electric" di Albavilla dovranno comparire dal 27 febbraio prossimo davanti ai Giudice dell'Udienza Preliminare del Tribunale di...
COMO -Dieci persone accusate a vario titolo di bancarotta fraudolenta per il fallimento della "Lario Electric" di Albavilla dovranno comparire dal 27 febbraio prossimo davanti ai Giudice dell'Udienza Preliminare del Tribunale di Como. Ma non si tratta di un fallimento qualsiasi quello dichiarato nel maggio del '97 proprio dal Tribunale cittadino. E' un crack miliardario che costò anche, e sopratutto, la carriera ad un Magistrato lariano. A condurre l'inchiesta è stato il P.M. Daniela Meliota che dopo anni di accertamenti a chiuso il fascicolo a carico di imputati imprenditori e professionisti di spicco nel Comasco. E ad inguaiare la Toga furono proprio le intercettazioni telefoniche disposte dalla Procura nell'ambito di questo fallimento. Da alcune di queste intercettazioni emerse quello che creò uno scandalo a Palazzo di Giustizia e un clima di alti veleni in Largo Spallino. Tutti si ricorderanno, infatti, di come a seguito di queste intercettazioni cadde in disgrazia l'allora Presidente del Tribunale, Francesco Auletta, il cui figlio (avvocato di professione con studio a Lecco) venne sentito mentre pronunciava valutazioni metagiuridiche (e pesanti critiche) sul conto del P.M. che all'epoca seguiva l'inchiesta , ovvero l'attuale Procuratore capo facente funzioni Vittorio Nessi. Eravamo nel '98 e Auletta travolto da quel clima di veleni decise di andare in pensione con qualche anno di anticipo dopo essere entrato in pieno conflitto con il mondo forense e togato lariano. Passata quella stagione è arrivato il momento di processare la presunta bancarotta e dal 27 febbraio davanti al Giudice preliminare troveremo: Alberto Caronni, 60enne di Carimate; Vittorio Castelli, 54enne di Guanzate; Roberto Cazzaroli, 45enne di Verona; Angelo Porta, 63enne di Erba; Carlo Porta, 37enne di Erba; Vincenzo Basilico, 62enne di Cantù; Giorgio Colombo, 57enne di Albavilla; Michele Di Bella, 62enne di Mandello del Lario; Roberto Colella, 40enne di Lecco; Piero Cazzaroli, 40enne veronese trasferitosi in Tunisia.

di Bob Decker

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