Gli ebrei ortodossi: 'Matrimoni misti minacciano il popolo eletto'

TEL AVIV - L'anatema è arrivato a mezzo stampa, sulle colonne di Yated Neeman, uno dei giornali degli ebrei più ortodossi d'Israele (haredim): bersaglio, il matrimonio dell'ebreo americano Mark Mezvinski con Chelsea Clinton, figlia di Bill e Hillary.
Un evento seguito con simpatia negli Usa, ma che secondo gli haredim dà ossigeno a un fenomeno - quello dei matrimoni fra ebrei e cristiane - che nell'interpretazione dei custodi più severi della Torah minaccia addirittura di provocare un "nuovo Olocausto": un genocidio "spirituale" del popolo eletto.
"Non ci occuperemmo di questa vicenda familiare - si legge nell'editoriale di fuoco pubblicato sull'argomento da Yated Neeman - se non fosse per un 'piccolo' dettaglio: lo sposo è ebreo". Un dettaglio irrilevante per Bill Clinton, "secondo il quale non c'è differenza fra ebrei e cristiani", polemizza l'autore dell'articolo, ma che invece dovrebbe preoccupare - e non poco - gli israeliti osservanti.
Una madre non ebrea, deplorano gli ortodossi, non può partorire figli ebrei e le coppie miste rappresentano dunque un passo verso "l'annichilimento del popolo ebraico, della sua identità e della sua eredita"'. Un giudizio senz'appello che nell'ottica del giornale degli haredim israeliani chiama in causa anche le 'colpe' degli ebrei riformati: in maggioranza negli Usa e che in molti casi "si sentono parte della Nazione americana" oltre che di quella ebraica.
Accuse che suscitano oggi sulle pagine di Yediot Ahronot la reazione di Yoram Kaniuk, scrittore fra i più illustri della letteratura israeliana e marito felice, da mezzo secolo, di una donna cristiana d'origine statunitense. Secondo Kaniuk, Mark e Chelsea sono semmai da "invidiare", perchè gli Usa non sovrappongono in modo rigido l'appartenenza etnica ebraica con la religione, e sono pronti a riconoscere come ebrei i figli che potranno venire dalla loro unione. Cosa che in Israele ai figli di Kaniuk - eroe della guerra d'indipendenza del '48 - continua di fatto a non essere concessa.
ATS




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