COMO: Commercialista a processo per fallimento di sei aziende

COMO –A processo con l’accusa di aver fatto fallire in poco tempo “soltanto” sei aziende con sede nella zona del canturino e nel Milanese. Ma l’udienza prevista per questa mattina in Tribunale a Como è saltata per “legittimo impedimento” con buona pace del magistrato inquirente che contava oggi di ascoltare alcuni importanti testimoni. Se ne riparlerà il prossimo 27 novembre. Sul banco degli imputati Silvano Barri, commercialista 50enne canturino che, assieme ad altre sei persone deve rispondere di bancarotta fraudolenta per la raffica di fallimenti aziendali avvenuti fra il ’93 e il ’94. A puntare contro di loro il dito accusatorio è il P.M. Vittorio Nessi che durante il dibattimento non ha esitato a sostenere che “gli imputati hanno svuotato le casse delle aziende riducendole come sacchi di patate che quando sono vuoti si afflosciano su se stessi”. A fargli compagnia troviamo: Giancarlo Girola, 46 anni, di Milano; Alessandro Pozzoli, 50 anni, di Orsenigo, Pasquale Natale, 40 anni, di Mandello del Lario; Adelio Gorla, 51 anni, di Milano; Giorgio Cavalleri, 35 anni di Como; e Daniele Barri, 42 anni, di Cantù. Nella vicenda erano coinvolte anche altre tre persone, uscite, però, dalla scena giudiziaria già in sede preliminare. Personaggio chiave viene indicato proprio Silvano Barri, molto conosciuto nel canturino se non altro per la sua attività di commercialista e titolare fino a pochi anni fa di un avviatissimo studio professionale. Colpito da una lunga serie di “disavventure giudiziarie” è stato successivamente radiato dell’ordine dei Commercialisti. I fatti, come detto, risalgono a quasi dieci anni fa e ora siamo arrivati al vivo di un processo che si preannuncia piuttosto lungo e tortuoso e apertosi con una gragnola di eccezioni presentate sin dall’inizio del dibattimento dal collegio dei difensori. Pparecchi testimoni sinora escussi, tra cui un ex agente di Polizia Giudiziaria che ha ricostruito i passaggi fondamentali della vicenda indicando i ruoli che ognuno degli imputati avrebbe giocato.