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LECCO: Notte di speranza e angoscia per lo skipper disperso
Riprenderanno questa mattina le ricerche di Roberto Varinelli, l’odontoiatra disperso nell’Atlantico mentre partecipava alla “Transat”

la zona dove è avvenuta la scomparsa
LECCO: Notte di speranza e angoscia per lo skipper disperso
Riprenderanno questa mattina le ricerche di Roberto Varinelli, l’odontoiatra disperso nell’Atlantico mentre partecipava alla “Transat”
PEREGO -
Una angosciosa notte di attesa e di speranza per la moglie e la figlia di Roberto Varinelli, l’odontoiatra di Perego disperso dal pomeriggio di domenica scorsa mentre partecipava alla “Transat” nell’Atlantico a circa...
PEREGO - Una angosciosa notte di attesa e di speranza per la moglie e la figlia di Roberto Varinelli, l’odontoiatra di Perego disperso dal pomeriggio di domenica scorsa mentre partecipava alla “Transat” nell’Atlantico a circa 150 miglia dalle coste del Portogallo. Roberto Varinelli è nato a Limbiate, un piccolo paesino dell’hinterland milanese dove cresce fino a quando si trasferisce a Perego (Lecco). Ed è forse la vicinanza di “Quel ramo del lago” che alimenta giorno dopo giorno la sua grande passione per la barca a vela. Per molti anni si dedica alla navigazione a vela lacustre con un “J24”. Ma la sua passione è così forte da spingerlo ad intraprendere avventure sempre più affascinati: il “catino d’acqua” lecchese non gli basta più e comincia pian piano ad avvicinarsi al mare e alle competizioni Open Sea (mare aperto). Dapprima con lunghi trasferimenti utilizzando diversi tipi di barche fino a quando anche il mar Mediterraneo gli diventa troppo stretto. E allora eccolo nuovamente alla ricercha di nuove emozioni, delle traversate atlantiche ed in particolare a quella competizione che va sotto il nome di “Mini-Transat”. È nel ’95 che si avvicina definitivamente a questo mondo tanto desiderato ed è anche il momento in cui finalmente il suo sogno comincia a concretizzarsi. Due anni dopo su “Progetto Roland", una imbarcazione da lui stesso costruita facendosi aiutare dall’amico Gardossi a Trieste, nasce il “6,50 Exing ‘99” che lo porterà (dopo aver superato le prove di selezione consistenti in numerose gare in Mediterraneo sia in acque italiane sia francesi) attraverso l’Atlantico sino alle Antille Francesi, partendo dal porto di Concarneau, in Francia, attraverso le Isole Canarie (porto di Lanzarote) sino in Guadaloupe (porto di Basse Terre), dove arriverà piazzandosi al 17° posto assoluto, ma soprattutto unico italiano a portare a termine questa edizione definita dagli esperti una delle più difficili per le avverse condizioni atmosferiche. Difatti molti dei suoi amici italiani sono costretti ad abbandonare la competizione per svariati motivi tecnici nonché per una buona dose di sfortuna. Ma nonostante il successo riscontrato i sacrifici non sono finiti, a partire da quelli economici: sino a questo momento Varinelli, infatti, ha sborsato di tasca propria. Ma poi, con il successo, arrivano anche gli sponsor. Il primo è “Mec System” (che ribattezza la barca con il suo nome) di proprietà dell’Ing. Marelli che per la prima volta si avvicina alla vela. Non a caso: la sua ditta tratta materiali altamente ecologici. Le sostanze prodotte sono Microemulsioni quali carburanti e combustibili, conosciuti in tutto il mondo, molto vicini al concetto velistico di ecologia estrema per la salvaguardia dell’ambiente in cui viviamo. Altro sponsor la “Metallurgica Calvi”, azienda con sede a Merate (Lecco) ma con “satelliti” anche i Francia e anch’essa ditta a livelli mondiali: nata nel 1950 si colloca nel solco di una tradizione di attività industriale nel settore siderurgico che abbraccia ben tre generazioni famigliari. Da tempo sponsorizza barche a vela, ma per la prima volta si avvicina alla navigazione in solitaria su imbarcazioni così particolari e uniche come i “mini”. Inoltre uno sponsor tecnico, anch’esso molto importante, che ha costruito l’albero, è la lecchese "Cariboni", la stessa che ha in progetto la nuova imbarcazione per il 2003 con la prospettiva di arrivare finalmente tra i primi con i francesi. Varinelli in questo periodo era impegnato in una serie di lavori di ulteriore miglioria sulla vecchia barca per renderla ancora più competitiva: modifiche strutturali, vele nuove, ecc..., tali da permettergli un miglior piazzamento alla Mini-Transat 2001: quanto meno arrivare ancora primo tra gli italiani. Per mettere in pratica tutto ciò ci vuole però ancora il concreto aiuto degli sponsor attuali sui quali Varinelli è partito con la speranza di poter fare affidamento su di loro, nutrendo buone speranze anche nell’arrivo di altri nuovi sponsor da aggiungere alla lista che compare sul suo Sito Internet e dal quale abbiamo tratto questa biografia. Non soddisfatto, comunque, dei risultati sinora ottenuti stava “lavorando” su se stesso per una preparazione atletica ed alimentare tali da permettergli di ottenere un fisico il più adatto possibile ad affrontare questa nuova competizione del 2001 partita dal porto francese de La Rochelle per giungere in Brasile attraverso l’Equatore dove avrebbe dovuto incrociare anche le famose “calme equatoriali”. Ma il destino vigliacco lo ha fermato prima.
di Bob Decker
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