Denise: bambina fermata in Grecia con rom, esami dna
La madre, Piera Maggio, ieri sera ha visto le foto un po' sfocate della bambina mostratele su un pc dai carabinieri, in raccordo con l'Interpol, e ha notato "lo stesso taglio degli occhi". Ma, dice: "Voglio stare con i piedi per terra, aspetto l'esito degli esami".
A segnalare la bambina - che ha un segno sotto l'occhio sinistro simile ad un graffio ma presente verosimilmente dalla nascita, sostengono le autorità greche - è stata una turista italiana che si era fermata a comprare da lei un braccialetto: é rimasta sorpresa di come la piccola parlasse così bene la nostra lingua, oltre al greco.
La donna che era con lei, invece, una rom di origine albanese che aveva già avuto in passato problemi con la polizia perché trovata in possesso di documenti falsi, non parla una parola d'italiano. Da qui il sospetto che tra le due non ci fosse alcuna parentela. La donna e la bimba sono così state fermate ieri dalla polizia e interrogate. E la trentaquattrenne, stando a fonti investigative greche, sarebbe caduta in diverse contraddizioni. Le tv greche sostengono tra l'altro che la donna, interrogata, avrebbe già ammesso di non essere la madre, come invece dichiarato al momento del fermo.
Proprio per chiarire meglio gli aspetti della vicenda, la polizia di Kos ha inviato ad Atene sia il profilo del Dna della bambina - che si trova attualmente in un centro sociale - sia quello dell'albanese: se la donna non risulterà essere la madre della piccola, la polizia greca invierà in Italia il dna della bambina, in modo che i magistrati titolari dell'indagine sulla scomparsa di Denise possano disporre la comparazione con il profilo genetico di Piera Maggio.
La prima a non credere troppo alla possibilità che si tratti di sua figlia, è proprio Piera Maggio. "Non è la prima volta che mi giungono segnalazioni simili - dice - Ogni volta che mi hanno mostrato foto di bambine molto somiglianti con mia figlia ho richiesto l'esame del Dna, quando invece al primo sguardo capivo che non poteva essere lei ho sempre evitato il ricorso all'esame medico".
Piera Maggio aggiunge di non avere riscontri sul gruppo sanguigno della bambina e sull'eventuale compatibilità con quello di sua figlia. "Ho visionato moltissime foto - aggiunge la donna - Purtroppo fino ad ora non ci sono stati risultati. Sono trascorsi quattro anni, mia figlia ovviamente è cambiata. Aspetto l'esito degli esami, sono tranquilla e serena. Attendo certezze e non ipotesi. Se questa bambina è mia figlia, la mia gioia di madre sarà senza confine; se non è lei, andrò avanti a lottare. Invito quindi tutti a moderare i facili entusiasmi e ad aiutarmi a cercare mia figlia anche se questa segnalazione risultasse infruttuosa. Io lo dirò sempre: mia figlia è viva".
ATS




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