Thailandia: incidente aereo Phuket, 89 morti e 41 superstiti
Le due scatole nere dell'aereo, un McDonnell Douglas MD-82, sono state trovate sul luogo del disastro. Dal loro esame, che verrà effettuato negli Stati Uniti, si cercherà di capire cosa è andato storto nella manovra di atterraggio dell'aereo. I primi risultati sono attesi tra una settimana.
Il velivolo con a bordo 123 passeggeri e sette membri dell'equipaggio era decollato dall'aeroporto internazionale Don Mueang di Bankgok. Giunto sopra Phuket, che si trova circa 860 chilometri a sud della capitale, le turbolenze e le forti piogge hanno reso difficile l'atterraggio. L'aereo ha girato in tondo sopra lo scalo e poi il pilota ha provato ad atterrare. Il velivolo si è schiantato sulla pista alle 15.35 locali (le 10.35 in Svizzera). Stando al giornale "Bangkok Post", il pilota aveva segnalato alla torre di controllo di voler interrompere la manovra d'atterraggio perché non riusciva a vedere nulla a causa delle cattive condizioni meteorologiche.
Secondo una prima ricostruzione del personale della torre di controllo, il pilota ha tentato di riprendere quota dopo aver toccato la pista, ma la manovra di "riattacco" è fallita e l'aereo è scivolato sulla pista bagnata. Il velivolo ha finito la sua corsa contro gli alberi al margine della pista, si è spaccato in due e ha preso fuoco. L'aereo, ha affermato il ministero dei trasporti thailandese, "era stato utilizzato per dodici anni e in genere qualsiasi aeroplano può volare tranquillamente per quindici anni". La "One-Two-Go', nata nel 2003 e affiliata alla compagnia "Orient Thai", ha annunciato l'apertura di un'inchiesta sull'incidente che ha comunque focalizzato l'attenzione sulla sicurezza delle decine di compagnie a basso costo nate negli ultimi anni nel Sudest asiatico.
ATS




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