Venezuela: petrolio, Chavez differisce nazionalizzazione
CARACAS - Il presidente venezuelano Hugo Chavez ha firmato un decreto con cui proroga di alcuni mesi il termine per nazionalizzare parzialmente le attività dei gruppi stranieri che operano nella cosiddetta Cintura petrolifera dell' Orinoco, attività che verranno trasformate in imprese miste in cui lo Stato avrà almeno il 60% del capitale.
"Lo Stato deterrà una partecipazione azionaria minima del 60%, vale a dire stiamo recuperando la proprietà e gestione di queste aree strategiche", ha detto Chavez.
Il decreto concede alle compagnie straniere quattro mesi per negoziare con il gruppo statale Petroleos de Venezuala (Pdvsa) le condizioni per la nazionalizzazione, disponendo poi un ulteriore termine di due mesi perché gli accordi vengano approvati dall'Assemblea nazionale (Parlamento). "Daremo loro quattro mesi", ha affermato il capo dello Stato.
Il termine per nazionalizzare le attività petrolifere della Cintura dell'Orinoco era stato originariamente fissato per il primo maggio 2007, ma i gruppi stranieri, colossi mondiali del petrolio, si erano opposti.
Chavez ha inneggiato al completamento della nazionalizzazione del settore petrolifero, "l'ultimo che dovevamo recuperare". "Questa è la vera nazionalizzazione del petrolio, che è di tutti i venezuelani", ha dichiarato.
Le compagnie le cui attività nella regione dell'Orinoco verranno nazionalizzate comprendono le americane Chevron, Exxon Mobil, Conoco Phillips; la britannica Bp; la francese Total; la norvegese Statoil.




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