Italia: Delitto Jucker: sì a patteggiamento, 16 anni
MILANO - La Corte d'Assise d'appello di Milano ha accolto il patteggiamento a 16 anni di carcere per Ruggero Jucker, l'imprenditore milanese accusato di aver ucciso a coltellate la fidanzata Alenja Bortolotto, all'alba del 20 luglio 2002.
Ruggero Jucker - allora 36enne, noto anche con il nomignolo di Popi e appartenente ad una nota famiglia di origini svizzere che rappresenta un pezzo della storia industriale milanese - era fidanzato da un paio d'anni con Alenja Bortolotto, 26 anni, studentessa e commessa in un negozio di abbigliamento sportivo. La sera prima dell'omicido era andato a prenderla a casa e poi avevano passato la notte insieme.
All'alba, senza un motivo apparente, il dramma. I vicini sentirono le urla strazianti della ragazza intorno alle 4.30. La vittima, che aveva tentato di difendersi, venne trovata supina in bagno, con un coltello da cucina poggiato sul ventre. L'uomo, dopo il delitto, era uscito fino nell'androne di casa, si era denudato, e aveva detto "sono Osama Bin Laden". Poi si era chiuso in un mutismo irreale.
Da quanto emerso dall'inchiesta, Rugger Jucker era appena stato visitato da uno psichiatra che lo aveva trovato in tale stato di agitazione da prescrivergli dei farmaci utilizzati contro la schizofrenia. Jucker comperò le medicine ma non le usò mai. Popi faceva uso di marijuana e prima dell'omicidio aveva fumato uno spinello con un notevole tasso principio attivo (19%).




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