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Seicento anni Vignamaggio

Due verticali e tanti assaggi
Seicento anni Vignamaggio
Due verticali e tanti assaggi
L'avvenimento erano i 600 anni di Villa Vignamaggio, un'azienda vinicola citata appunto già nel 1404. Secondo Giacomo Tachis (l’inventore del Sassicaia) potrebbe anche essere la data di nascita del Chianti (il nome venne per...

L'avvenimento erano i 600 anni di Villa Vignamaggio, un'azienda vinicola citata appunto già nel 1404. Secondo Giacomo Tachis (l’inventore del Sassicaia) potrebbe anche essere la data di nascita del Chianti (il nome venne però dopo!). La famiglia Nunziante lo scorso weekend ha invitato gli amici per celebrare con loro il Villa Vignamaggio. Un vino che probabilmente ha bagnato le labbra di Monna Lisa mentre si faceva ritrarre da Leonardo da Vinci (sullo sfondo del quadro si riconoscerebbero i panorami da Villa Vignamaggio).

Appuntamento quindi a Greve, nel cuore del Chianti.

Per chi, come me è giunto già il venerdì. Con il Cisalpino si parte da Lugano alle 10.38 e alle 14.32. In treno si può persino mangiare un boccone oppure si può attendere e visitare uno dei simpatici locali in piazza del Mercato centrale, il Zà Zà p.e.

Poi senza fare troppe code eccomi a visitare la splendida esposizione dedicata a Sandro Botticelli e al suo allievo Filippini Lippi di cui ricorre il 5° centenario della morte. In taxi, sembra ci sia anche un autobus, raggiungiamo Greve in Chianti (sono 24 km).

Eccoci quindi nella villa, direi quasi un castello!

Si tratta di un confortevole rifugio situato nel cuore della Toscana, circondato da uliveti e vigneti. Vignamaggio, una delle più antiche fattorie del Chianti Classico, propone un soggiorno gradevole. Tutte le stanze sono dei mini appartamenti con cucina propria.

(per ulteriori informazioni cliccare qui)

 

Sabato mattina scendo a piedi, attraverso i vigneti fino a Greve dove si svolge il mercato e dove ho occasione di visitare la famosa, antica macelleria Falorni; prodotti esclusivi nella loro tradizione pluri centenaria (1729!) e nella semplicità di utilizzo di erbe aromatiche delle quali la zona è generosamente ricca, l’impiego di razze locali quali la chianina, la cinta senese e i cinghiali che da millenni vivono in Toscana. Per pranzo l’Enoteca Fuoripiazza propone Minestra di carote con fiocchi di caprino; Bavarese di parmigiano speziata con bresaola e misticanza; Insalata di babbalà con fagioli e pomodorini freschi; Tagliolini al ragù di carni miste alla Chiantigiana; Pennette al cavolfiore al profumo di acciughe; selezione di formaggi e salumi del Chianti; Tronchetto di maiale al forno con patate; Semifreddo ai cantuccini. Il vino: Vignamaggio 1999, ovviamente! Poi il ritorno per una visita alla bella Villa eretta nel 14° secolo e già appartenuta ai Gherardini (Monna Lisa). L'aspetto attuale della villa risale agli interventi dei Gherardi, sul finire del Cinquecento. Tutt'intorno, oliveti e vigneti e uno splendido giardino all'italiana, che abbiamo potuto scoprire passo passo durante il nostro soggiorno nel bel agriturismo che compone la villa e alcuni casolari sparsi nelle vicinanze. È seguita la visita ai vigneti e alle cantine. Una di queste risale a Papa Clemente 6°. Su queste aree ha maggiormente inciso l'opera degli attuali proprietari, che dal 1988 hanno ristrutturato gli impianti di vinificazione, oggi a temperatura controllata; le vecchie botti sono state sostituite con nuove barrique di rovere francese o di Slavonia.

Sui 32 ettari di vigna, negli ultimi anni, sono stati piantati complessivamente 20 ettari di nuovi filari, disposti secondo moderni criteri tecnico-agronomici. Se Vignamaggio toccò come terra di signori il suo massimo splendore verso la metà del 17° secolo (ancora sotto i Gherardi, cui appartenne fino al 1886) è oggi che, sotto il profilo della produzione e del prestigio internazionale, da il suo meglio. Un rilievo ben sottolineato dal successo sul mercato di vini come Wine Obsession (Toscana Igt) o Castello di Monna Lisa (Chianti Classico Riserva) e dall'apprezzamento dei maggiori esperti del settore.

Poi, per critici, eno appassionati e giornalisti specializzati, si è svolta l’attesa verticale dei 20 anni del Chianti Classico Riserva Monna Lisa, un vino che Gianni Nunziante, estroverso avvocato che 16 anni fa acquistò Villa Vignamaggio, considera a pieno diritto una bandiera: «La nostra tenuta ha 600 anni - dice Nunziante -ma ancora sembra una giovane donna come Monna Lisa nel quadro di Leonardo».

Le annate assaggiate sono state: 1985 - 1986 - 1990 - 1994 1995 - 1997 - 1998 - 2000 -2001.

Nelle cantine abbiamo anche trovato il Chianti Classico Terre di Prenzano, il Chianti Classico Vignamaggio, il Toscana IGT Vignamaggio (cabernet franc in purezza) e il classico Vinsanto.

Nei giardini della Villa è poi stato servito l'aperitivo, quindi la cena, condita dall'olio extravergine di oliva Vignamaggio Chianti Classico Dop: Antipasto dell’Antica Macelleria Falorni (prosciutto di cinta senese, soprassata, salami di cinta e di cinghiale, finocchiona, lardo); Ribollita; Pappa al pomodoro; Tortelli mugellani olio e pecorino di fossa; Arrosto di manzo all’olio crudo e salvia; Peposo alla Fornacina; Pinzimonio di verdure crude; Carote al pepolino; Trorte crostate e praline. I vini: Chianti classico 2002; Chianti classico “600”; Vignamaggio IGT 2001 (cabernet franc; un vino che si è meritato i tre bicchieri del Gambero Rosso); Vin Santo DOC 1997; Grappa Vignamaggio invecchiata. Purtroppo un temporale ha disturbato un po’ i fuochi artificiali che hanno celebrato, a mezzanotte i 600 anni di Villa Vignamaggio e il compleanno di Gianni Nunziante.

Domenica la verticale di «Wine Obsession» delle annate 1996, 1997, 1998, 1999, 2000, 2001 si tratta di un bland di merlot, cabernet sauvignon e syrah in proporzioni variabili secondo le annate. Invecchiamento 18-20 mesi in barriques, imbottigliamento senza filtrazione e affinamento per almeno 6 mesi. Un vino dal sapore pieno, morbido, avvolgente, approdato in finale per il Gambero rosso cui sono piaciuti la buona concentrazione dei profumi con la confettura di more che si apre ad aromi speziati; l’ingresso in bocca mostra nerbo e struttura pregevoli, buona profondità al gusto e finale gradevole.

Per finire, un pranzo con Girelle di spinaci con salsa piccante; Ravioli di melanzane con scmorza affumicata; Ribollita; Faraona al Vinsanto e pere; Roast beef con salsa verde; Peposo; Pinzimonio di verdure crude; Torta di arance amare; Cantuccini. Poi il ritorno a Firenze a tempo per prendere il Cisalpino delle 16.01 per Lugano!

Vedi anche qui!

Questa rubrica è curata da

Luigi Bosia

 

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