ZUGO: Carneficina in parlamento, Friedrich Leibacher uccide 14 persone
ZUGO: Carneficina in parlamento, Friedrich Leibacher uccide 14 persone Sparatoria giovedì mattina nella sala del parlamento di Zugo. Friedrich Leibacher è entrato nella sala del gran consiglio travestito da poliziotto e, prima di suicidarsi, ha ucciso 14 persone, fra cui 3 membri del consiglio di stato.
Sparatoria giovedì mattina nella sala del parlamento di Zugo. Friedrich Leibacher è entrato nella sala del gran consiglio travestito da poliziotto e, prima di suicidarsi, ha ucciso 14 persone, fra cui 3 membri del consiglio di stato.
Il folle omicida è uno svizzero
L'autore della sparatoria -che, scrive il TXT - ha usato un fucile d'assalto 90 e una pistola Siggè un cittadino svizzero residente nel canton Zurigo: il 57.enne Friedrich Leibacher. Lo ha indicato il giudice istruttore incaricato del caso. Nei pressi dell'edificio del Governo la polizia ha scoperto un'auto con altre armi e una lettera intitolata "Giornata di furore per la mafia di Zugo".
Bandiere a mezz´asta per solidarietà
Il Consiglio federale ha ordinato di mettere a mezz´asta fino a domenica sera le bandiere di tutti gli edifici della Confederazione in segno di cordoglio e solidarietà con il canton Zugo e con le famiglie delle vittime della strage di stamane.
Cordolio anche dalla Camera italiana
La Camera italiana dei deputati e il presidente Pier Ferdinando Casini hanno espresso tutto il loro cordoglio alla Svizzera per "il grave episodio" di Zugo. Ad informare l´assemblea di Montecitorio di quanto avvenuto è stato il deputato Ugo Intini. Il presidente Casini ha detto: "mi associo nell´esprimere cordoglio alla Confederazione elvetica e alle famiglie delle vittime. Esprimo piena solidarietà". Tutti i deputati, insieme al presidente della Camera e ai componenti del governo presenti in aula, si sono alzati in piedi ed hanno applaudito a lungo.
ATS/RED
Su alcuni temi riceviamo purtroppo con frequenza messaggi contenenti insulti e incitamento all'odio e, nonostante i nostri sforzi, non riusciamo a garantire un dialogo costruttivo. Per le stesse ragioni, disattiviamo i commenti anche negli articoli dedicati a decessi, crimini, processi e incidenti.
Il confronto con i nostri lettori rimane per noi fondamentale: è una parte centrale della nostra piattaforma. Per questo ci impegniamo a mantenere aperta la discussione ogni volta che è possibile.
Dipende anche da voi: con interventi rispettosi, costruttivi e cortesi, potete contribuire a mantenere un dialogo aperto, civile e utile per tutti. Non vediamo l'ora di ritrovarvi nella prossima sezione commenti!