La testimonianza del figlio del grande scrittore domenica 3 novembre a LaFilanda
MENDRISIO - Per la rubrica “I grandi autori del Novecento” LaFilanda propone un appuntamento da non perdere alla riscoperta di Elio Vittorini, attraverso la testimonianza diretta del figlio
Demetrio. A colloquio con Aurelio Sargenti, egli farà riaffiorare mezzo secolo di storia e politica, tra aneddoti privati e avvenimenti pubblici.
L'appuntamento è fissato per domenica 3 novembre alle 17.30.
Elio Vittorini (Siracusa 1908 – Milano 1966) fu un personaggio di spicco del panorama intellettuale italiano. Fu scrittore ("Conversazioni in Sicilia", 1941; "Uomini e no", 1945; "Il garofano rosso", 1948, "Diario pubblico", 1957) e visse anche la più completa e complessa esperienza di intellettuale-editore. In particolare, grazie alle traduzioni (Faulkner, Poe, Lawrence) e le consulenze per Bompiani, Einaudi e Mondadori, e attraverso la direzione della rivista di cultura contemporanea «Il Politecnico», della collana «I Gettoni» e di «Menabò».
Demetrio Vittorini (Gorizia 1934), pure scrittore e insegnante è senz’altro da considerarsi un privilegiato dal punto di vista culturale per essere appunto figlio del grande autore italiano. Durante la sua adolescenza, vissuta a casa del padre Elio, Demetrio Vittorini è inevitabilmente venuto a contatto con i personaggi più significativi della cultura della metà del Novecento: Calvino, Montale, Pratolini, Duras, Ginzburg, Sereni, Guttuso… per non parlare dello zio Salvatore Quasimodo.
Tra le sue opere: "Racconti e scoperte inutili", 2001; "Un padre e un figlio", 2002; "La vacanza del prof. Gibson", 2011; "Isole della memoria", 2014. Anch’egli si è cimentato con la traduzione dei classici (Shakespeare, Conrad, Puskin, Tolstoj). Ha insegnato nelle università di Dublino, Los Angeles, Cape Town e, dal 1976 al 1999, al Liceo di Lugano 1.