Al Museo d'arte di Mendrisio una mostra dedicata a Rolando Raggenbass

È stata inaugurata la scorsa settimana al Museo d'arte di Mendrisio una mostra pittorica di Rolando Raggenbass. La mostra dà il via a una serie di esposizioni dedicate ad artisti operanti nella regione da alcuni decenni e la cui opera appare, nella sua globalità, significativa e ormai abbastanza stratificata per essere presentata in spazi museali.
Rolando Raggenbass si delinea nel contesto locale come una personalità a sé stante, i cui caratteri pittorici spiccano nell'arco di un ventennio per la forte originalità e consequenzialità, sia come concezione dello spazio, sia come trattamento della materia pittorica, sia infine come ncerca al di la della pittura. La sua estetica, spesso ispirata da testi letterari, rappresenta un dato nuovo nel nostro panorama artisflco.
Si individuano, all'interno del suo percorso, alcuni momenti precisi. Il primo, che può essere definito per comodità come periodo dei "bianchi", vede lo spazio, solitamente uno sfondo di toni chiari assai elaborato, popolarsi di segni di varia qualità e di piccole sagome, attori di un racconto per frammenti; un soggetto, questo, sul quale l'artista ha lavorato tra il 1984 circa e l'inizio degli anni novanta, che troverà il suo culmine nella mostra organizzata al Museo Epper di Ascona e nella pubblicazione uscita in concomitanza ad essa.
Farà seguito un periodo in cui grandi superfici nere irregolari, di una qualità materica complessa, dominano lo spazio. Questo lavoro confluirà in parte nella mostra allestita negli spazi dell'Elisarion di Minusio e, successivamente, all'interno della presentazione della Collezione del Fondo Cotti a Villa Ciani. Una terza fase prenderà corpo a partire dalla fine degli anni novanta. Una fase che sarà contraddistinta dalla presenza di larghe macchie rosse spesso attraversate da filamenti o vasi comunicanti, ovattate - o meglio "soffocate" - da materiale plastico trasparente. La mostra mendrisiense si concentra sugli ultimi otto anni di attività, dando particolare rilievo ai lavori degli ultimi tre anni, durante i quali Raggenbass ha spaziato dalla pittura ad altre forme di espressione, utilizzando soprattutto il poliuretano, un materiale industriale.
La rassegna, sostenuta da Migros percento culturale, è stata curata dall'artista, da Paola Tedeschi Pellanda e da Simone Soldini, conservatore del Museo d'arte di Mendrisio. Si snoda attraverso una cinquantina di lavori (dipinti e assemblaggi) ed è accompagnata da un catalogo di 92 pagine, edito nella collana del Museo d'arte di Mendrisio. Ai testi introduttivi di Antonio Rossi, Paola TedeschiPellanda, Fabio Merlini e a una conversazione con l'artista seguono 40 tavole a colori, oltre ad alcune immagini "d'ambientazione" degli ultimi lavori di poliuretano.
L' allestimento della mostra prevede un intervento sonoro appositamente studiato e messo a punto negli spazi museali dal compositore Mario Pagliarani. Inoltre, in occasione della mostra è stato realizzato un documentano curato da Graziano Terrani e prodotto dalla TSI.




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