Stefano Vassere
Sono nato a Viganello 48 anni fa. Ho frequentato le scuole elementari e il ginnasio a Viganello e il liceo a Lugano. Poi sono stato dieci anni a Zurigo dove ho conseguito la licenza e il dottorato in linguistica generale. Dopo un periodo di assistenza nell’Università di Zurigo, ho assunto la direzione della redazione del «Repertorio toponomastico ticinese», dove lavoro tuttora. Dal 1997 insegno linguistica generale nell’Università degli Studi di Milano, dapprima nella Facoltà di Lettere e Filosofia, e ora nella Facoltà di Medicina e Chirurgia.
Passione è una parola grossa. L’interesse certamente in famiglia, dalla passione (quella sì) di mio padre.
Quali sono i temi che le stanno più a cuore?
I problemi (a volte terribili) dei giovani e dei giovanissimi, come l’adolescenza, la formazione, la ricerca di un mestiere e di un’esistenza serena e dignitosa. Poi, l’ambiente sostenibile e, soprattutto, la pacificazione dei rapporti sociali, da tempo messa in discussione dalle nostre parti.
Quali sono i problemi più urgenti da risolvere in Ticino?
L’ambiente, la ricerca di impieghi dignitosi per i giovani, le pari opportunità per le diverse regioni del Cantone. Poi ci sono i problemi particolari: il traffico nel Mendrisiotto, la salvaguardia del parco del Piano di Magadino, il crescente isolamento delle Valli.
Quale il Ticino del futuro che sogna
Un Ticino che abbia risolto tutti i suoi problemi più urgenti, quelli appena indicati.
Perché dovremmo votarla?
Anche dovere è parola grossa.




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