Turismo, un via libera solo a metà

Il rapporto di minoranza boccia il credito quadro in favore della LTur: «In questi anni sfruttato anche da immobiliari. Da rivedere anche la navigazione»
BELLINZONA - I crediti quadro richiesti dal governo a sostegno del turismo, convincono parzialmente i relatori del rapporto di minoranza, Fabrizio Sirica (PS) e Ivo Durisch. Tanto è vero che, nelle conclusioni, viene richiesto di approvarlo parzialmente.
Concretamente viene raccomandato di approvare il credito di 24 milioni a favore della ATT come da decreto legislativo allegato al Messaggio e respingere il credito quadro di 16 milioni concernente la Legge sul turismo (LTur) del 25 giugno 2014 per l’adozione di misure cantonali a sostegno degli investimenti e delle attività per il turismo nel quadriennio 2026–2029.
Secondo i relatori «La LTur va rivista come da indicazione del rapporto in oggetto, e presentato un Messaggio entro fine febbraio 2026, affinché sia coerente con il suo principale scopo e assecondi le attuali priorità del settore, che sono quelle di avere una navigazione funzionale ed efficiente. Il governo dovrà quindi ripresentare un messaggio unicamente sul credito della LTur, che contempli le indicazioni di questo rapporto nell’ottica di inserire un reale effetto leva per i salari (in linea con l’obiettivo dichiarato) e la possibilità di attingere al credito per la creazione di società a maggioranza di azionariato pubblico per la gestione della navigazione sui laghi ticinesi».
Qualora approvato - sottolineano - «renderebbe evasa la mozione del 18 settembre 2017, presentata da Bruno Storni per il gruppo PS "Finanziamento pubblico duraturo del servizio di trasporto di linea sui laghi", la quale chiedeva che il Cantone “sussidi in modo duraturo il servizio di navigazione di linea sul bacino svizzero del Lago Maggiore e del Lago di Lugano non coperto dalla Legge sul trasporto pubblico. Il finanziamento verrà inserito nel prossimo credito quadro in base alla Legge sul turismo"».
Un credito quadro da 24 milioni per ATT - Nel dettaglio, il rapporto di minoranza accorda con quello di maggioranza sul via libera al credito quadro per l'Agenzia turistica ticinese SA. Mantenendo, tuttavia, il riserbo sulla «pubblicità negativa» derivante dai disservizi registrati negli scorsi mesi dalla Società Navigazione Lago di Lugano. Nell'atto parlamentare viene fatto notare come «le 90mila persone - che quest'anno hanno usufruito della SNL - avranno il ricordo di un servizio spesso servito da natanti datati, alcuni dei quali rumorosi e con forti odori di gas di scarico. Decine di migliaia di turisti che si sono confrontati con una gestione antiquata dal punto di vista digitale, come ha fatto notare il deputato Albertini in un’interrogazione in cui parlava del sito internet della società». Insomma, i relatori invitano a vigilare.
Rivedere la legge sul turismo - La posizione cambia in relazione al credito da stanziare concernente la Legge sul turismo (LTur). Dal rapporto emerge come, dall’entrata in vigore della nuova LTur il 1° gennaio 2015, la dotazione finanziaria a favore degli investimenti e delle attività per il turismo sia incrementata di anno in anno, passando dai 12 milioni di franchi del periodo 2015-2018 alla proposta per il 2026-2029 di 16 milioni di franchi.
Dal rapporto emerge che, dal 2015, i fondi previsti dalla Legge sul turismo (LTur) sono cresciuti da 12 a 16 milioni di franchi (proposta 2026-2029). In dieci anni sono stati sostenuti 109 progetti per 46 milioni di sussidi, soprattutto per infrastrutture alberghiere. Tra i beneficiari, però, figurano anche società non turistiche, come «l’immobiliare che ha ristrutturato lo stabile in cui risiede il lussuoso hotel Hampton by Hilton» (1 milione di franchi) e «l’immobiliare che ha ristrutturato lo stabile del nuovo hotel di Riazzino, nel quale ha preso casa il Dorint Resort&Spa» (992'730 franchi). Due esempi che «mettono in luce una macroscopica stortura del sistema: la narrazione della maggioranza tende a parlare di sussidi agli albergatori, dipingendo questi sussidi come fondamentali per far sì che il parco alberghiero ticinese si rinnovi». E incalzano: «Si vuole raccontare che Hilton o Dorint non sarebbero venute in Ticino se l’immobiliare non avesse avuto questo sussidio?». Si chiedono dunque: «È ancora necessario investire altri 16 milioni? La maggior parte degli investimenti necessari sono stati effettuati». In conclusione, «lo scopo è stato raggiunto».
C'è poi la questione salariale: «lavoratori e le lavoratrici “schiacciate” al minimo contrattuale sono quasi il doppio rispetto al resto della Svizzera. Questo fenomeno ha un chiaro nome: dumping salariale, ed è una vera e propria urgenza sociale».
Le proposte - Le priorità secondo i relatori sono da individuare nella navigazione. «Dall’esperienza pluriennale di collaborazione con l’attuale società (monopolista) SNL è del tutto evidente un concetto: occorre finanziare pubblicamente la navigazione, non la SNL. Occorre creare un’alternativa al disservizio. Per questo motivo, si chiede al Consiglio di Stato di modificare la legge all’art. 27 affinché tramite i fondi della LTur sia finanziabile la costituzione di una società di navigazione a maggioranza pubblica che renda un servizio turistico di qualità».
Per quanto concerne la riforma LTur, per questo credito quadriennale, deve prevedere una netta riduzione dei criteri allart. 28 e completamente ripensata. Si chiede di inserire un criterio legato alla forza economica del richiedente e di escludere le società che non hanno come scopo commerciale l'attività turistica (come le due immobiliari). Dodici milioni a loro detta sono sufficienti. Da non tralasciare, infine, la questione delle condizioni lavorative soprattutto per la popolazione residente, indicando la presentazione udi un rapporto sociale per rispondere a questa esigenza.



