La violenza che non lascia lividi: «I familiari ci chiedono aiuto»

In Ticino sono in aumento le prevaricazioni, spesso psicologiche ed economiche, ai danni degli anziani. Ravera (Pro Senectute): «Il luogo più a rischio? Il domicilio»
In Ticino sono in aumento le prevaricazioni, spesso psicologiche ed economiche, ai danni degli anziani. Ravera (Pro Senectute): «Il luogo più a rischio? Il domicilio»
PORZA - Spesso silenziosa e invisibile, colpisce la mente e il portafoglio, lasciando ferite che magari non si vedono, ma che si curano o si rimarginano con difficoltà.
La violenza invisibile ai danni degli anziani - Sebbene considerato argomento tabù, la violenza ai danni degli anziani è, purtroppo, una realtà anche in Ticino. «Quella psicologica è la più diffusa: umiliazioni, minacce, isolamento o atteggiamenti che minano l’autostima e la libertà personale», spiega Francesca Ravera, referente del servizio promozione qualità di vita per Pro Senectute Ticino e Moesano.
«Ferite emotive? Le più difficili da curare» - Segue quella economica (sottrazione di denaro o limitazione nell’uso delle proprie risorse), che si manifesta nel controllo e nella negazione della libertà di scelta. «La violenza fisica, seppur meno frequente, esiste ed è la più evidente - continua Ravera - Spesso, però, le ferite invisibili, quelle emotive e morali, sono le più difficili da riconoscere e curare».
Chi denuncia? - In questi casi non è la vittima a riuscire a rendersene conto e attivarsi ma i suoi cari: un amico, un parente, un vicino di casa, «che possono chiamarci direttamente o convincere la persona coinvolta a contattarci per chiedere aiuto e consiglio - aggiunge - È importante ricordare che la consulenza è svolta in forma confidenziale, gratuita e, per chi lo desidera, anonima».
Il luogo più a rischio è il domicilio - È tra le mura di casa che si verificano la maggior parte dei casi, «spesso in contesti di forte stress o isolamento familiare. Non sempre si tratta di violenze intenzionali: a volte è la mancanza di formazione o l’eccessivo carico di cura che genera comportamenti inadeguati».
La violenza non è sempre volontaria - Le situazioni più delicate emergono nei casi di convivenza tra anziani fragili e familiari o caregiver che si prendono cura di loro senza il necessario supporto. «Stiamo parlando di situazioni in cui il familiare, in totale buona fede, si può trovare in una situazione di fatica e stanchezza che può sfociare in risposte dure e talvolta violenze verso il proprio caro». Spesso il familiare «se ne rende conto e ci contatta per avere un supporto che, come Pro Senectute, possiamo fornire, attivando i supporti necessari, diversi caso per caso».
I numeri - Nel 2025, il servizio promozione qualità di vita ha preso in carico circa 80 situazioni di sospetto maltrattamento a domicilio. «Negli ultimi anni si è osservato un aumento delle segnalazioni, ma questo dato non indica necessariamente un aumento dei casi di violenza, bensì una maggiore sensibilità sul tema».
Il coraggio di chiedere aiuto - Sempre più persone – operatori sociosanitari, vicini, familiari o gli stessi anziani – trovano il coraggio di chiedere aiuto e di non restare in silenzio. «Questo è un segnale positivo: significa che si sta rompendo il tabù e che cresce la consapevolezza che anche le persone anziane abbiano diritto a vivere relazioni basate sul rispetto e sulla dignità».
La difficoltà di parlarne - Perché il fenomeno è ritenuto tabù? «Parlare di violenza sugli anziani significa ammettere che anche in contesti affettivi e di fiducia possono verificarsi abusi. Molti anziani provano vergogna, paura o senso di colpa, temono di rompere i legami familiari, di perdere l’unico riferimento su cui contano o di essere istituzionalizzate».
«Lavoriamo affinché si rompa il silenzio» - Allo stesso tempo, «i caregiver faticano ad ammettere la propria esasperazione o le proprie difficoltà». Noi lavoriamo affinché si rompa questo silenzio e si riesca a promuovere una cultura del rispetto e della dignità in ogni fase della vita».
Pro Senectute Ticino e Moesano, attraverso il servizio promozione qualità di vita, è da anni impegnata nella prevenzione e nel contrasto di queste situazioni. Il servizio è anche partner fondatore del Centro di competenza nazionale “Vecchiaia senza violenza”, che coordina gli sforzi a livello svizzero per la tutela degli anziani vittime di abusi.
Le segnalazioni possono arrivare sia attraverso il numero nazionale, sia direttamente a Pro Senectute (091 912 17 17), oppure emergere in occasione delle formazioni e attività di sensibilizzazione da noi promosse. Le segnalazioni nascono anche dal contatto quotidiano dei nostri assistenti sociali e operatori con chi vive situazioni di fragilità.




