Andrea Pignataro, il miliardario italiano che vive in Svizzera e che nessuno conosce

Il miliardario bolognese che dalla Svizzera guida uno dei gruppi fintech più potenti d’Europa
Di Andrea Pignataro, oggi considerato il secondo uomo più ricco d’Italia e sul podio dei più ricchi in Svizzera, dove vive, si trovano una manciata di foto. Niente profili social, pochissime interviste. Una rarità in un’epoca in cui ogni dettaglio viene condiviso online.
La sua scelta di vivere lontano dai riflettori contrasta con i numeri del suo patrimonio: circa 27/28 miliardi di franchi, stima Forbes, che lo collocano tra i primi cento miliardari a livello globale. Un risultato costruito da solo, partendo da zero, fino a creare uno dei gruppi fintech più influenti d’Europa.
Dall’Italia alla Svizzera passando per Londra: l’ascesa di un self-made man
Originario di Bologna, nato nel 1970, Pignataro ha iniziato il suo percorso accademico studiando Economia nella sua città, per poi perfezionarsi in matematica all’Imperial College di Londra. Nel Regno Unito ha anche mosso i primi passi nel mondo della finanza, lavorando come broker per Salomon Brothers.
Nel 1997 arriva l’intuizione che gli cambia la vita: cogliere il potenziale emergente dell’analisi dei dati e fondare Ion, oggi una delle piattaforme tecnologiche di riferimento per banche centrali, istituzioni finanziarie e governi. Da oltre trent’anni Pignataro vive tra Londra e soprattutto la Svizzera, dove risiede stabilmente e dove ha spostato il centro dei suoi interessi economici.
Un impero costruito sull’informazione
Ion non è un semplice fondo, né una tradizionale tech company: è un conglomerato che combina l’approccio rapido dei grandi investitori con la visione a lungo termine di una holding industriale. Il gruppo fa capo alla holding lussemburghese Bessel Capital e controlla oltre trenta società specializzate in software, automazione e gestione di dati complessi.
In Italia Pignataro ha messo insieme un vero e proprio polo strategico, con investimenti nelle principali società che gestiscono informazioni finanziarie o servizi per il settore bancario:
- Cedacri (acquisita per 1,5 miliardi di euro), leader nell’outsourcing informatico;
- Cerved (1,8 miliardi di euro), il più grande hub italiano di dati su imprese, credito e rischio;
- List, attiva nelle tecnologie per i mercati finanziari;
- Prelios, acquisita nel 2024 per 1,35 miliardi di euro, oggi tra i protagonisti nella gestione di crediti e patrimoni immobiliari.
A queste partecipazioni si aggiungono quote rilevanti in Illimity Bank, nella Cassa di Risparmio di Volterra e, secondo varie ricostruzioni finanziarie, un passato coinvolgimento anche in Montepaschi.
Gli investimenti in Italia valgono quasi 6 miliardi di franchi
Il suo piano di espansione nel mercato italiano ha comportato operazioni per circa 6 miliardi di franchi. Ion, che negli anni ha aperto filiali a Milano, Roma e Pisa, continua ad assumere soprattutto ingegneri informatici e analisti per sostenere la crescita internazionale.
Le società del gruppo trattano ogni giorno flussi enormi di informazioni: Cedacri, per esempio, gestisce oltre 50 milioni di transazioni giornaliere, mentre Cerved dichiara di possedere il più ampio ecosistema di dati economici del Paese.
La vicenda fiscale e l’accordo con l’Agenzia delle Entrate
Di recente il nome di Pignataro è tornato alla ribalta per un contenzioso con l’amministrazione fiscale italiana, relativo al periodo 2013–2023. L’Agenzia delle Entrate aveva contestato una presunta residenza fiscale in Italia e calcolato un’imposta non versata per circa mezzo miliardo, cifra poi lievitata a 1,2 miliardi con interessi.
La questione si è chiusa con un accordo transattivo: Pignataro e Ion hanno versato 280 milioni di euro, evitando un lungo processo. I suoi legali hanno sottolineato che l’intesa non comporta alcun riconoscimento di evasione, ma riflette la complessità normativa sul tema della residenza fiscale, soprattutto considerando che l’imprenditore vive stabilmente all’estero — in Svizzera da molti anni — e che le sue attività economiche non sono incentrate in Italia.
Le pronunce della Cassazione e della giurisprudenza europea, ricordano gli avvocati, riconoscono la prevalenza degli interessi economici, e non familiari, nella determinazione del domicilio fiscale. Una posizione rafforzata anche dalle più recenti linee guida dell’Agenzia delle Entrate.
Un miliardario riservato che opera da oltre confine
La storia di Andrea Pignataro è quella di un imprenditore che ha costruito la propria fortuna lontano dal clamore mediatico, privilegiando una vita riservata e — ormai da molto tempo — radicata in Svizzera. Da qui continua a guidare Ion, una macchina globale dell’informazione finanziaria che negli anni è diventata un attore chiave nei mercati europei, e che oggi permette al manager bolognese di restare uno dei protagonisti silenziosi ma più influenti del settore fintech mondiale.




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