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Luce verde alla due iniziative contro i prezzi dei farmaci

Approvate in Gran Consiglio le misure per abbassare il costo dei medicinali e limitare l'aumento dei premi di cassa malati.
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Luce verde alla due iniziative contro i prezzi dei farmaci
Approvate in Gran Consiglio le misure per abbassare il costo dei medicinali e limitare l'aumento dei premi di cassa malati.

BELLINZONA - Farmaci generici o biosimilari al posto di quelli originali e un abbassamento automatico del loro prezzo alla scadenza del brevetto, il tutto per ridurre la spesa per i medicinali coperti dall’assicurazione malattia obbligatoria. È questo l’obiettivo delle due iniziative cantonali, presentate dal governo e votate ieri a larga maggioranza dal Gran Consiglio a Bellinzona. Con queste proposte, il Cantone Ticino chiede altrettante modifiche alla Legge federale sull’assicurazione malattia (LAMal). Le due iniziative erano state lanciate lo scorso 11 luglio.

Misure necessarie a causa «dell’aumento continuo dei costi della salute che rappresenta una delle principali preoccupazioni per la popolazione», ha detto nel suo intervento il capo del DSS, Raffaele De Rosa -. Lo si è visto chiaramente lo scorso 28 settembre, quando la maggioranza dei votanti ha approvato due iniziative sulle casse malati. È quindi necessario concentrare gli sforzi laddove è possibile agire per limitare l’aumento dei premi. Il margine di intervento del Cantone resta tuttavia limitato, poiché le competenze più ampie in materia sono della Confederazione. Ciononostante, il Cantone sfrutta ogni possibilità a sua disposizione per intervenire». Nel 2024, la spesa per i farmaci nel Canton Ticino ha superato i 370 milioni di franchi, rappresentando il 18% della spesa sanitaria totale.

Con l'occasione, i parlamentari hanno raccomandato al governo ticinese di far valere la propria posizione a Berna poiché la pressione sui cittadini è ormai fuori controllo. Le iniziative proposte rappresentano una goccia nel mare: una misura definita «equilibrata e necessaria», ma certamente non sufficiente.

Accolto quindi il rapporto della Commissione sanità e sicurezza sociale (relatore Matteo Quadranti), ha rilevato «come le argomentazioni esposte nel messaggio appaiano esaustive e coerenti sia sul piano tecnico sia su quello politico».

Dal documento si evince che «le finalità perseguite coincidono pienamente con l'interesse generale di un contenimento dei costi sanitari senza compromettere la qualità delle cure, la Commissione ritiene che non vi sia motivo di discostarsi dalle conclusioni del Consiglio di Stato». È stato quindi proposto al Gran Consiglio «di approvare l'invio a Berna delle due iniziative cantonali, incaricando del compito il Consiglio di Stato affinché possa valutare tempi e modalità più opportune, tenuto conto anche di un possibile coinvolgimento di altri Cantoni». Con questa scelta, la Commissione «intende dare un segnale politico forte, sottolineando la volontà del Cantone di contribuire attivamente al dibattito nazionale e di sollecitare un adeguamento della Legislazione federale in un ambito in cui i margini di intervento cantonale restano inevitabilmente ridotti».

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